Lapadula: “Al Milan grazie al mio atteggiamento. E’ un club glorioso”

Gianluca Lapadula
Gianluca Lapadula (©getty images)

MILAN NEWS – Nonostante il suo 2017 non sia cominciato nel migliore dei modi, Gianluca Lapadula resta una delle armi più insidiose del Milan attuale, un attaccante dalla verve e dalla grinta giusta, un uomo cresciuto con le tante esperienze nelle serie inferiori prima di meritarsi sul campo l’approdo in una grande del nostro calcio.

Lapadula ha rilasciato una lunga intervista al mensile Forza Milan uscito in queste settimane. L’attaccante ha prima di tutto parlato della lunga gavetta e delle sue prime difficoltà nel calcio professionistico: “Il mio approdo al Milan deriva da tane cose, ma soprattutto dall’atteggiamento che ho sempre messo in campo, quella voglia di rincorrere sempre l’avversario e non mollare mai. Lo facevo anche in Serie C2, in Slovenia, in Lega pro e in Serie B: è sempre stata una mia caratteristica. Per la mia ascesa la differenza l’ha fatta anche il crederci sempre, pure quando nessuno ci avrebbe mai scommesso“.

Oggi indossa la maglia numero 9 dei rossoneri con orgoglio e abnegazione: “Un’emozione nuova. L’ho vissuta come un altro inizio, una possibilità e non un punto di arrivo. È stato molto stimolante. Giocare a San Siro, dopo tutti questi passi…Sono nella squadra più gloriosa d’Italia. Quando ho sentito Milan ho subito detto sì. Una squadra del genere non può essere rifiutata, perché ha una storia e una società organizzata. Questo pensiero lo confermo anche adesso“.

Infine Lapadula ha parlato a titolo personale delle sue caratteristiche tecniche: “Io non sono un attaccante d’area, a me piace dare una mano alla squadra, tenere palla, prendere fallo e fare gli uno-due. Poi quando ci riesco provo a segnare. Tecnicamente devo migliorare molto. Di recente mi sono fermato a Milanello a calciare. Mi impegno ad usare di più il destro che arranca. Un errore che non rifarei? Il rigore di Doha. Mi ha portato 3 giorni di pensieri in cui c’ero ma non c’ero con la testa, poi ho ringraziato i miei compagni che mi hanno salvato vincendo. Ma alla fine quell’episodio mi ha dato ancora più carica per il futuro: metto maggiore concentrazione e non ho paura a riprovare un rigore, anzi è uno stimolo in più“.

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Redazione MilanLive.it

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