Milan, Abate: “Siamo un grande gruppo. Bonaventura leader”

Ignazio Abate e Stefano Sturaro in Supercoppa Italiana
Ignazio Abate vs Stefano Sturaro in Supercoppa (©Getty Images)

MILAN NEWS – Dopo diversi anni di astinenza, il Milan è ritornato a vincere un trofeo: la Supercoppa Italiana. Battuta la Juventus ai rigori dopo una bella partita, dominata per larghi tratti dai rossoneri.

Ad Ignazio Abate l’onore di alzare da capitano la coppa. E proprio il terzino rossonero oggi è stato ospite negli studi di Milan TV proprio insieme alla Supercoppa. Nel corso dell’intervista ha parlato di diversi temi. La squadra ha riposato e festeggiato la vittoria, ma è già concentrata ai prossimi impegni: “Siamo concentrati già per domenica. La Supercoppa fa già parte del passato, ma arriviamo da due sconfitte consecutive dopo la sosta di Natale negli ultimi due anni. La svolta della stagione? Credo sia stata la vittoria contro il Sassuolo. Abbiamo avuto grande cuore sotto 3-1. La grande squadra si vede nella continuità, soprattutto a livello mentale. E’ un obiettivo per il 2017”.

Durante la premiazione della Supercoppa Italiana a Doha, Abate ha deciso di condividere la gioia di alzare il trofeo al cielo con Riccardo Montolivo. Proprio su questa scelta, ha raccontato un retroscena: “Ho pensato a quello che ha passato e quanto ha sofferto negli ultimi anni e vederlo lì in borghese ha fatto sì che facessi questo gesto spontaneo”.

Sulle differenze tra il successo in Supercoppa contro l’Inter nel 2011 a Pechino e quello di Doha contro la Juventus: “La prima arrivava in un contesto diverso con giocatori che hanno fatto la storia di questa società e forse eravamo anche favoriti. Contro la Juve invece era tutto l’opposto, giocavamo contro una super squadra e vincere è stata una soddisfazione doppia”.

Tra i migliori giocatori della squadra figurano certamente Giacomo Bonaventura e Suso, tra l’altro autori dell’azione che ha portato il gol dell’1-1 contro i bianconeri: “Jack è diventato uno dei nostri leader dello spogliatoio. Suso? Penso che nessuno credeva potesse esprimersi a questi livelli. È tornato a Milanello più maturo. Sta crescendo, ma non ci dobbiamo accontentare. Arriviamo da due anni difficili, dobbiamo tenere la testa bassa e pedalare”.

Sul gruppo di giovani italiani che stanno facendo benissimo in questi mesi con mister Montella: “Credo che quest’anno si sia formato un bel gruppo di giovani e italiani che hanno questi colori nel sangue. Mi ha sorpreso l’umiltà di questi ragazzi, ogni giorno si allenano con grande voglia e disponibilità. Non dobbiamo mai dimenticare da dove arriviamo, ovvero dalle contestazioni. Sono convinto che questo gruppo ci darà altre soddisfazioni, ma è un gruppo sano e soprattutto non è sazio”.

Buona parte del merito di questa rinascita rossonera negli ultimi mesi va certamente dato a Vincenzo Montella. In merito Abate si è così espresso: “Lavoriamo molto sui principi che vuole il mister. Ci chiede sempre movimento e portare su la palla in cinque, in questo modo viene anche più facile la riconquista del possesso. E’ molto preparato tatticamente. In fase di costruzione dietro ci schieriamo in due o in tre, a destra però abbiamo un po’ più di libertà: spesso ci alziamo io o Kucka, mentre Mattia (De Sciglio, ndr) resta più bloccato dietro”.

Abate non dimentica di ringraziare anche Sinisa Mihajlovic per il lavoro svolto la scorsa stagione, nonostante fosse finita con il suo esonero: “Se abbiamo disputato la Supercoppa è anche merito suo. Colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente per il suo lavoro. È una grande persona che ha riportato equilibrio in spogliatoio, principi e cultura del lavoro. Gli auguro ogni fortuna a partire da dopo il doppio confronto contro di noi (sorride, ndr). È stata una bella scoperta, perché personalmente ho legato tanto a livello umano”.

Qualche retroscena sul suo esordio con la maglia rossonera durante un match di Coppa Italia nella stagione 2003/2004: “Era successo tutto nell’arco di una settimana. Feci il mio debutto a Genova e mi ricordo che ero in panchina di fianco a Nesta. Quando il mister mi disse di entrare mi tremavano così tanto le mani che non riuscivo nemmeno a sfilarmi il giubbotto. Era un gruppo bellissimo, formato da persone eccezionali e grandi professionisti”.

 

Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it

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