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Milan News

Prof. Cavalieri: “Milan ai cinesi? Ecco perché mancano le autorizzazioni”

Bandiera cinese a Pechino (©Getty Images)

MILAN NEWS – Le prossime settimane in casa Milan saranno letteralmente decisive per capire se il club realmente passerà in mani cinesi, oppure se si dovrà ricominciare tutto da capo. La cordata Sino-Europe Sports è sempre al lavoro per ottenere le autorizzazioni dal Governo e chiudere l’affare entro la scadenza del 3 marzo.

In tal senso, il Corriere della Sera di oggi ha interpellato il professor Renzo Cavalieri, docente della Ca’ Foscari di Venezia, esperto in finanza orientale e già interpellato come legale nel passaggio di proprietà dell’Inter ai cinesi di Suning. Il professore ha spiegato i motivi dell’andamento lento della trattativa per le quote Milan: “Per me non c’è partita: sono due casi molto differenti. Suning è una realtà solida e articolata, con rami di business da tempo nel sistema-calcio della Repubblica Popolare. Pochi mesi di trattative, poi il closing. Per quanto riguarda il Milan, ma non è certo una novità, mi pare che ancora si debbano chiarire aspetti fondamentali come l’identità precisa della nuova proprietà e il futuro gestionale della squadra“.

Cavalieri ha poi spiegato il motivo per il quale il Governo di Pechino non ha ancora fornito le giuste autorizzazioni all’investimento da 320 milioni finali: “Ogni investimento estero che abbia origine in Cina ha bisogno di specifiche autorizzazioni, in particolare da parte di tre enti: la National development and reform commission (Ndrc), il ministero del Commercio (Mofcom), infine (e forse la più importante), la State administration for foreign exchange (Safe). Mi risulta che Pechino abbia deciso di stringere le maglie ma le regole applicate sono sempre le stesse. Negli ultimi tempi è uscito molto denaro dal Paese, in parte con logica industriale, in parte assolutamente no: in molti casi si è trattato anche di investimenti fittizi, che nascondevano fughe di capitali o forme di evasione fiscale. Dunque è stato deciso di mettere un freno.  Tutta la vicenda Milan appare abbastanza opaca sin dai tempi di mister Bee, l’imprenditore sino-thailandese che rappresentava capitali cinesi: finito nel nulla. Poi buco temporale, nomi che saltavano fuori come generati da un computer e infine il consorzio guidato da Li Yonghong, finanziere di cui mi pare che gli stessi cinesi sappiano piuttosto poco“.

Infine una sua considerazione sulla poco conoscenza dal punto di vista gestionale della cordata cinese: “Il denaro può non bastare a portare a compimento un affare simile. Ci vogliono risorse umane e manageriali per guidare una società come il Milan. Non mi sorprende la prudenza da parte delle autorità di controllo della Cina: a rischio è la credibilità di un intero sistema”.

 

Redazione MilanLive.it

Scritto da
Keivan Karimi