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Scacco alla regina, Milan da sogno. Grazie ragazzi!

Trionfo Milan in Supercoppa Italiana (©Getty Images)

Grazie, grazie mille ai ragazzi rossoneri che ieri a Doha hanno dato tutto e vinto la Supercoppa Italiana. Ci avete fatto gioire, commuovere e piangere. Un trionfo meritato, sia per quanto prodotto sul campo e sia perché dopo anni difficili una soddisfazione così ce la meritavamo.

A inizio match ci siamo spaventati. La Juventus, oltre a trovare il gol con Chiellini, stava mostrando una evidente superiorità e si è temuto il peggio. Ma c’è un principio che questa squadra ha e che Montella le ha trasmesso in questi mesi: quello di non mollare mai. E infatti il Milan ha saputo reagire, andando a trovare il pareggio con un colpo di testa meraviglioso di Jack Bonaventura su una delle tante palle messe in mezzo dall’ottimo Suso.

Nel secondo tempo i rossoneri avrebbero meritato di più. La traversa ha negato a Romagnoli la gioia del gol e ci sono state altre occasioni che si potevano capitalizzare. La manovra di gioco è stata buona e il Milan ha affrontato la Juventus a viso aperto, senza paura e riuscendo a metterla alle corde. I ragazzi di Allegri con le loro superiori qualità a volte hanno regalato fiammate che rischiavano di punirci, ma abbiamo tenuto duro e ribattuto a ogni loro colpo. Poi quei supplementari che a Roma in finale di Coppa Italia a maggio ci furono fatali. E dopo il gol divorato da Bacca, forse è nato il pensiero che pure stavolta poteva finire male.

Siamo arrivati ai rigori e l’errore di Lapadula ci ha fatto temere che il sogno potesse svanire davvero. Ma la successiva traversa di Mandzukic ci ha ridato speranza, fino a quando alla fine il 17enne Donnarumma ha parato in maniera strepitosa in penalty di Dybala e lì ci siamo detti che Pasalic non avrebbe potuto sbagliare, andando a sprecare la prodezza di Gigio. E, infatti, il croato non ha sbagliato.

E’ stata la vittoria di tutti. Dei giocatori, partiti in estate senza avere grosse pressioni e aspettative addosso, ma che hanno saputo sorprenderci in questi mesi con prestazioni e risultati che sono andati al di là di ogni più rosea previsione. Si vede che c’è una squadra, che c’è un gruppo, che c’è impegno e che c’è attaccamento alla maglia. E in tutto questo non si può dimenticare il lavoro di mister Montella, il maggiore artefice di questo successo. Quella di Doha è anche una sua vittoria, perché è riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi ragazzi e li ha spinti oltre quei limiti che nelle scorse annate parevano quasi invalicabili. Ha fatto la differenza e sta dimostrando di essere uno da Milan.

Ed è anche la vittoria dei tifosi, che in questi anni hanno sofferto tanto. Non per le mancate vittorie solamente, ma soprattutto perché non vedevano progetti, non vedevano giocatori onorare la maglia e si sentivano presi in giro dalla società, che troppe volte dal punto di vista comunicativo ha sbagliato. In virtù dei grandi successi del passato, i vertici dirigenziali si devono essere sentiti liberi e giustificati nell’agire a loro piacimento, senza tener conto dei sentimenti della tifoseria. Errore.

Adesso tutti esultiamo, giustamente, ma non bisogna montarsi la testa. La stagione è ancora lunga e per concluderla positivamente è necessario continuare sulla strada intrapresa in queste settimane sul piano delle prestazioni. Il vero rammarico è quello di doversi sorbire un mercato di basso profilo a gennaio, perché Montella si meriterebbe i rinforzi da lui richiesti per poter puntare in alto. Il rischio è di sprecare parte del lavoro fatto, perché la coperta è un po’ corta e facendo giocare spesso gli stessi c’è sempre il rischio che in primavera qualcuno cominci a calare di rendimento.

La vittoria in Supercoppa dovrebbe convincere Fininvest e Sino-Europe Sports a rivedere un po’ i loro accordi e favorire un rafforzamento dell’organico. Lo scacco alla regina Juventus in una finalissima come quella di Doha andrebbe premiato adeguatamente, perché soprattutto Montella se lo merita per quello che sta riuscendo a fare.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

Scritto da
Matteo B.