MILAN NEWS – Adriano Galliani aveva già parlato oggi pomeriggio dopo l’assemblea in Lega Calcio a Milano della situazione generale del club rossonero, tra campo e mercato. In serata lo ha fatto nuovamente.
L’amministratore delegato del Milan è stato interpellato da Telelombardia per affrontare alcuni argomenti di attualità riguardanti la società di via Aldo Rossi. Si è parlato delle campagna acquisti-cessioni di gennaio, che sarà autofinanziata e da condividere con i cinesi.
Queste le parole del dirigente brianzolo sul tema: “E’ difficile operare così. In tutte le trattative di compravendita c’è un periodo di interinato, in cui tutto deve essere concordato tra chi vende e chi compra. Certamente più questo lasso di tempo si allunga e più tutto diventa più difficile. Intanto è difficile far collimare le idee, ognuno ha le proprie”.
Galliani ha spiegato più nello specifico lo scenario inerente il calciomercato Milan di gennaio, in cui dovrà chiedere autorizzazioni per concludere ogni operazione imbastita: “L’input contrattuale è che il mercato debba finire a zero, bisogna vendere prima di comprare. Ma per vendere io devo prima trovare una squadra che voglia un giocatore del Milan, devo vedere se lui è disponibile ad andare via. Quando ho raggiunto l’accordo, però devo andare a chiedere il permesso agli acquirenti. E una volta venduto, lo stesso iter va ripetuto per un eventuale acquisto. Lascio a voi decidere come si fa ad operare in questo modo”.
L’amministratore delegato rossonero ha dunque ribadito che non bisogna attendersi colpi importanti, sarà un mercato di basso profilo e potrebbe addirittura non muoversi nulla: “Noi staremo sostanzialmente fermi in questo gennaio, abbiamo una buona squadra e con questa faremo. Niente di drammatico, andiamo avanti con quelli che abbiamo al 99%. Pensavamo che ci fosse il closing entro il 13 dicembre, ma non c’è stato e non bisogna fare drammi”.
Gli è stato chiesto come immagina il Milan con Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. Questa la sua risposta: “Non mi permetto di parlarne. Ogni compratore decide i propri amministratori, è giusto così. Io sono stato scelto da Berlusconi e chi comprerà sceglie i propri”.
A Galliani viene pure domandato se è stato il mancato arrivo di Carlos Tevez a Milano il più grande rimpianto: “Sì, il più grande rimpianto. Credo abbia fatto da spartiacque tra Milan e Juventus, anche se non c’è la controprova. Ho un ottimo rapporto con Tevez e con Kia, ma l’operazione non è andata in porto”.
Venerdì il Milan si gioca la Supercoppa Italiana contro la Juventus, dopo aver perso 9 delle ultime 10 partite contro i bianconeri. Lo storico braccio destro di Silvio Berlusconi è fiducioso e spiega i motivi: “Mi attacco al gioco. Il 9 aprile perdiamo, ma siamo stati al loro livello sul piano del gioco. Poi finale di Coppa Italia a maggio perdiamo ai supplementari, ma di un nulla e ancora una volta giochiamo alla pari. Poi ad ottobre sempre alla pari abbiamo giocato e abbiamo vinto. Non ci hanno mai messo sotto sul piano del gioco, anche se i risultati sono stati diversi. Nel 2016 sarebbero stati sostanzialmente tre pareggi secondo me, guardando il gioco. La speranza è di giocare alla pari e che vada come ad ottobre”.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)