MILAN NEWS – La vendita a rate di una squadra di calcio, tra l’altro dalla tradizione vincente e storica, ad un gruppo di investitori che non si sono ancora completamente palesati. Un ‘unicum’ piuttosto particolare nel calcio moderno, ma che racchiude tutto ciò che sta accadendo per quanto riguarda l’affare Milan attuale.
Da quando è stato firmato il contratto preliminare ad agosto tra Fininvest e Sino-Europe Sport i dubbi e i punti oscuri sulla trattativa hanno cominciato ad ingrandirsi giorno dopo giorno.
Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, il mancato svelamento dei nomi degli investitori, anche dopo la seconda caparra versata ieri, alimenta ancora il mistero; ci si chiede come abbiano fatto Yonghong Li e soci ad esportare 200 milioni di punto in bianco, cifra che se non dovesse chiudersi l’affare verrebbe completamente buttata al vento dai cinesi. Gli ambienti vicini alla cordata indicano che tali esborsi arrivino totalmente dalle tasche di Li stesso, ma in questo senso i dubbi aumentano.
Chi è realmente Yonghong Li? In patria lo conoscono in pochi, si sa solo che è un uomo della finanza locale ma non si hanno certezza su patrimoni o aziende da lui controllate. Il suo braccio destro Han Li aveva rivelato tempo fa che la Cina è troppo grande per conoscere tutti i papabili investitori, ma in un’operazione del genere bisognerebbe scomporsi un po’ di più. E altri dubbi arrivano dalla fattibilità della trattativa, con un fondo di investimento guidato da soci ‘fantasma’ pronto a prendere il Milan. Possibile che i nomi degli investitori non vengano mai alla luce, anche se le regole della Figc indicano che chi possiede almeno il 10% di una società dovrebbe poter essere identificato.
Insomma, un caos enorme, tra finanziamenti a vuoto, nomi solo ipotizzati e un closing a rate carissime. L’unica certezza sono i 200 milioni già versati per le due caparre. E chi sarebbe il folle da investire una cifra così alta e significativa senza avere la certezza di chiudere?
Redazione MilanLive.it