Cessione Milan, ecco il piano B dei cinesi per arrivare al closing

Bandiera cinese
Bandiera cinese a Pechino (©Getty Images)

MILAN NEWS – Da qualche giorno è ufficiale lo slittamento del closing Milan con la cordata cinese Sino-Europe Sports al 3 marzo prossimo, visto che la scadenza del 13 dicembre è stata ritenuta impossibile da rispettare da parte degli investitori asiatici nonostante le premesse più ottimistiche.

Il tutto è dipeso dalla mancanza delle autorizzazioni governative da Pechino, dunque Yonghong Li e soci non hanno potuto trasferire i 420 milioni di euro pattuiti per il closing, da versare nelle casse Fininvest prima delle firme definitive. La proroga è stata concessa in cambio di una nuova caparra da 100 milioni che sarà versata da un conto presente ad Hong Kong entro lunedì. Una garanzia delle serie potenzialità di Sino-Europe anche per allontanare nuovi dubbi legittimi sulla fattibilità dell’operazione.

Intanto, come scrive oggi il Corriere della Sera, i cinesi stanno studiando un eventuale piano B per evitare che anche la prossima scadenza di inizio marzo possa rivelarsi dura da rispettare. Silvio Berlusconi non accetterebbe un ennesimo rinvio, e la cordata stessa non vorrebbe perdere i 200 milioni di caparra già versati tra agosto e dicembre. Dunque gli investitori stanno pensando di aggirare il problema delle autorizzazioni governative puntando su prestiti di banche d’affari europee.

Il rischio è quello di avere tassi di interesse piuttosto cari, ma appare l’unica soluzione per evitare di incorrere nella lenta burocrazia cinese. Inoltre è possibile che la lista definitiva degli investitori di Sino-Europe Sports, già nota negli uffici Fininvest, possa variare qualora qualcuno dei soggetti interessati non dovesse ricevere il placet del governo di Pechino.

 

Redazione MilanLive.it

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