MILAN NEWS – Quest’oggi Ignazio Abate, terzino del Milan ed attuale capitano rossonero vista l’assenza a lungo termine di Riccardo Montolivo, ha rilasciato una succosa intervista al Corriere dello Sport per parlare del momento dei rossoneri e delle ambizioni in classifica.
Il laterale classe ’87 è stato subito interpellato sul sorprendente secondo posto attuale, che nelle previsioni di inizio stagione ben pochi si sarebbero aspettati come traguardo almeno nella prima fase del campionato: “Chi l’avrebbe mai detto? Adesso arriva il difficile e dobbiamo restare saldi e sicuri il più a lungo possibile. Io avevo dichiarato che davanti a noi c’erano solo 2 o 3 squadre…Mi davano del pazzo, dicevano che ero troppo ottimista. Montella ha creduto subito in questo gruppo, ci ha isolati da tutti e tutto, ci ha imposto di pensare solo al campo. In passato è mancato spesso il senso di appartenenza“.
Difficile spiegare per Abate il periodo nero del Milan durato dallo scudetto 2011 fino all’inizio di questa nuova impresa stagionale: “E’ un processo naturale, altre grandi squadre che hanno aperto cicli vincenti hanno avuto momenti di difficoltà. Abbiamo dovuto fare i conti con le partenze di grandi giocatori, non siamo stati all’altezza in tutti i sensi per 2-3 anni. Ora la società punta sui giovani ed italiani, ora c’è uno spogliatoio sano, il segreto è tutto qui. Il gruppo è tornato vincente con applicazione e umiltà. Secondo posto? Speravamo di essere qui a questo punto. Ce la giochiamo con la Roma che è stata costruita per vincere, è l’anti-Juve. Quella di lunedì sarà una sfida difficilissima, ma noi siamo in un buon momento“.
Parole interessanti poi sui singoli, gli uomini forti del Milan odierno: “Niang è con noi da diverso tempo ma ancora non ha capito che deve accantonare certi comportamenti. Non tutti capiscono questa lezione. Suso ha sempre avuto qualità ma poco spazio in passato. Al Genoa si è imposto con uno spirito di rivalsa che gli fa onore. Lapadula ha rabbia agonistica, voglia di imporsi. Lo dimostra tutti i giorni in allenamento. Mi ricorda Gattuso, si sbatte per la squadra pur essendo un attaccante. E’ stato un acquisto azzeccato. In sintesi il gruppo si è amalgamato, è tornata la cultura del lavoro, Montella è stato di parola quando diceva di voler creare un gruppo affiatato“.
Infine Abate conclude parlando degli obiettivi reali di fine stagione: “Non siamo partiti per vincere lo scudetto, ma per costruire una squadra con innesti giovani e forti, un progetto portato avanti da Adriano Galliani. Il nostro obiettivo è l’Europa, vedremo come staremo al giro di boa e continueremo a crescere“.
Redazione MilanLive.it