MILAN NEWS – Nuovi aggiornamenti da parte di Pasquale Campopiano in merito all’operazione riguardante la cessione del Milan. Il giornalista del Corriere dello Sport tramite il suo profilo Facebook ha spiegato la situazione.
Tutto sembra procedere spedito verso il closing del 13 dicembre. L’incontro avvenuto ieri a Casa Milan tra uomini Fininvest, quelli del club e rappresentanti di Community Adviser confermano il buono stato delle cose. La macchina organizzativa è partita.
C’è già una bozza del programma: in mattinata la seconda convocazione dell’assemblea dei soci che porterà alle dimissioni dell’attuale cda e all’entrata in carica del nuovo consiglio di amministrazione di Ac Milan. Poi a Casa Milan nel pomeriggio (ora da stabilire) si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto made in China.
Saranno sicuramente presenti Marco Fassone (futuro amministratore delegato e direttore generale) e i due protagonisti principali della cessione: Yonghong Li (chairman di Sino Europe) e David Han Li (direttore esecutivo del fondo). All’appuntamento potrebbero esserci pure i vertici del fondo cinese a partecipazione statale Haixia, confermato nella lista degli investitori: il direttore generale Lu Bo e il rappresentante legale Li Baolin.
Campopiano rivela che già tra il 10 e il 12 dicembre i cinesi sbarcheranno a Milano. E il 13 dicembre faranno luce su tutta la vicenda, sulla quale sono ancora presenti dei punti oscuri. Su tutti quello relativo all’identità di tutti i compratori presenti nel fondo.
Per chiudere definitivamente l’operazione mancano le autorizzazioni del Governo di Pechino per sbloccare i 420 milioni di euro (più i 100 che rappresenteranno l’anticipo sul piano industriale da 350 milioni) da Hong Kong in Lussemburgo, dove la Rossoneri Sport Europe potrà procedere a girare i capitali nelle casse di Fininvest. Queste autorizzazioni, secondo quanto appreso dal giornalista, non sono ancora arrivate. Ma possono giungere da un momento all’altro.
Ad ogni modo, né Fininvest e neppure Sino-Europe Sports intendono rinviare il closing. Pertanto è già pronto un eventuale piano B nel caso in cui le autorizzazioni tardassero ancora ad arrivare: prestito garantito dalle banche europee a Sino Europe e closing “con riserva”, nel senso che poi all’arrivo delle autorizzazioni dalla Cina il fondo verrà definitivamente svelato e strutturato. Se nei prossimi giorni, invece, Pechino sbloccasse la situazione, tutto secondo i piani e firma del closing con disclosure degli investitori.
La terza opzione sul tavolo, che però le parti vorrebbero evitare, è quella del rinvio. Nel caso le autorizzazioni giungessero a cavallo del 13 dicembre (due o tre giorni prima), Fininvest e Sino preferirebbero comunque andare alla firma con tutti i crismi e il closing potrebbe slittare di comune accordo di qualche giorno.
Infine, per quanto riguarda il ruolo di Silvio Berlusconi, i cinesi non accettano di concedergli nulla di più rispetto a una presidenza onoraria, non nominando al contempo altre cariche presidenziali. Dunque l’attuale patron deve mettere da parte le sue pretese di ottenere poteri decisionali su mercato e questioni di campo, così come la conferma di Adriano Galliani.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)