MILAN NEWS – La Gazzetta dello Sport nella propria edizione odierna mette in evidenza com’è cambiato Vincenzo Montella. Rispetto a quando era alla Fiorentina, adesso al Milan è diverso.
L’allenatore rossonero era arrivato a Milanello con idee di calcio ben precise, basate sul possesso palla e il bel gioco. Ci ha provato, ma ben presto si è reso conto che il materiale tecnico a disposizione non era adatto. E così, saggiamente, ha deciso di adattarsi ai giocatori presenti in organico e alle loro caratteristiche.
Il Milan che si vede adesso è lontano parente della Fiorentina che Montella allenava qualche anno fa. La formazione viola masticava calcio nella metà campo degli avversari e viveva di palleggiatori. Spesso in mediana giocava il trio Aquilani-Pizarro-Borja Valero. Tre costruttori di gioco e nessun interdittore. Difensivamente a volte si soffriva, ma c’erano benefici in fase offensiva.
La Gazzetta dello Sport scrive che la Fiorentina metteva assieme 506 passaggi a partita e aveva il baricentro a 53 metri. Il Milan non può permettersi la stessa scelta. Pertanto baricentro è sceso a 49,6 metri, i passaggi sono diminuiti a 421 per partita. I viola recuperavano palla, se possibile, nella metà campo avversaria e il recupero medio arrivava a recupero medio arrivava a 36 metri. La squadra rossonera recupera 3 metri più indietro, chiedendo agli esterni offensivi di sacrificarsi. Differenti anche i dati sulla linea difensiva: quella della Fiorentina di Montella era a 29,6 metri, quella del Milan a 22,4.
Il confronto sui gol segnati e subiti regge. C’è equilibrio e ciò significa che si può arrivare allo stesso risultato per vie diverse. Il possesso palla invece è diversissimo: Fiorentina al 57%, Milan al 49%. Se i viola vivevano di tagli, dribbling e giocate individuali, invece nei rossoneri sono scesi i numeri di dribbling (poco), cross (molto) e giocate in area avversaria (moltissimo).
Il quotidiano sportivo infine evidenzia che il modo di allenare di Montella non è mutato: sedute tendenzialmente brevi e poche spiegazioni per le scelte tecniche. A Firenze aveva Gianni Vio per lavorare sulle situazioni di palla inattiva, invece al Milan su quelle situazioni si fa difficoltà ad essere pericolosi.
Redazione MilanLive.it