E’ tempo di conti per la Serie A. Carlo Tavecchio, presidente della FIGC, ha presentato alla Camera dei Deputati “Il conto economico del calcio italiano”, cioè un report in cui vengono fatti i conti in tasca alle società nostrane, di tutte le categorie. Da questo studio è emerso che il nostro calcio produce un fatturato superiore ai 3,7 miliardi di euro, come evidenziato da La Repubblica. I dati si riferiscono alla stagione 2014/2015 e hanno dimostrato come la gran parte di questi ricavi, circa 2,6 miliardi, deriva dai campionati professionistici. E’ di 913,3 milioni, invece, il fatturato di campionati dilettantistici e giovanili. In più ci sono da aggiungere quelli prodotti dalla Federazione regina e di altre leghe calcistiche, che sono rispettivamente di 153,5 e 68 milioni.
Di notizie positive ci sono, come ad esempio l’aumento dei proventi dai diritti tv, cresciuti in maniera esponenziale nel quinquennio 2010-2015. Siamo passati, infatti, dai 105,9 milioni della stagione 2010/11 ai 172,6 milioni del 2014/15, per un ammontare complessivo dei cinque anni di 692,7 milioni di euro. Paragonando questi numeri a quelli degli altri campionati d’Europa, risulta come l’Italia sia sì davanti alla Francia, ma ancora un gradino sotto a Germania, Inghilterra e Spagna. Il gap è ancora molto ampio, principalmente a causa delle perdite dei club.
Questo report ha accertato che i club italiani, professionistici e non, hanno perdite per circa 525,8 milioni di euro nella stagione 2014/15. La maggior parte, ovviamente, riguardano i primi. Si tratta di un argomento molto scomodo per le nostre società. Nel 2014/2015, solo 12 società su 86 hanno evidenziato un risultato economico positivo (7 in Serie A, 3 in B e 2 in Lega Pro). In ambito mondiale, le cifre del calcio italiano incide per l’11% sul Pil.
Redazione MilanLive.it