Dopo 6 risultati utili consecutivi (5 vittorie e 1 pareggio) il Milan cade malamente in casa del Genoa. Un 3-0 pesante e probabilmente eccessivo per quanto si era visto in campo prima dell’espulsione ingenua di Paletta. E va detto che pure in dieci c’era stata la chance per pareggiare, ma Poli l’ha sciupata. Poi i rossoblu hanno avuto ampi spazi per colpire.
Addio dunque alla possibilità di andare in test alla classifica dopo tanti anni di assenza da quella posizione a cui comunque il Milan non può puntare quest’anno. Dopo i recenti risultati sono state messe addosso pressioni assurde sulla squadra. Tra chi ha parlato di anti-Juventus, di Scudetto e di Champions. La dimensione dell’organico a disposizione di Vincenzo Montella è quella dell’Europa League. Anche dopo la vittoria sulla Juventus nessuno si era illuso. In questi anni i milanisti hanno imparato ad essere più realisti che in passato e non si esaltano oltremisura. Tutto ciò che eventualmente arriverà in più, sarà ben accetto. Ma il Milan ha la missione di tornare in Europa, seppur dalla porta secondaria.
Per puntare in alto mister Montella ha bisogno di rinforzi di un certo livello a gennaio. Non abbiamo scoperto ieri che questa squadra ha la coperta corta. Il turnover è quasi impossibile da fare, perché chi subentra non sempre è all’altezza. Ieri abbiamo visto ancora i limiti di questo gruppo e di alcuni suoi interpreti. Per ambire a qualcosa in più, ma anche per essere più certi di raggiungere l’Europa League, nel mercato invernale servono un difensore centrale affidabile, un centrocampista di qualità e un esterno offensivo abile ad agire su entrambe le fasce. Tre tipologie di giocatori che già da tempo abbiamo indicato. Spetterà alla proprietà accontentare un allenatore che finora sta facendo bene e che merita di avere a disposizione un gruppo più competitivo.
La sconfitta contro il Genoa ci può stare, anche se il risultato è pesante e può in parte demoralizzare. Ma il k.o. di Genova va invece vissuto come una lezione da apprendere per migliorare e mirare all’immediato riscatto già domenica a San Siro contro il Pescara. Ci sono sconfitte dalle quali si può uscire più forti e consapevoli. Quella contro l’Udinese, ad esempio, per quanto brutta, è servita. Il gruppo ha reagito e non a caso sono arrivati sei risultati utili di fila. Prima del derby del 20 novembre, periodo in cui potrebbe avvenire il closing coi cinesi, abbiamo due partite (Pescara e Palermo) per riprendere il nostro cammino. Non dobbiamo fallire. Quindi testa alta, lavorare e dare il 100% sempre.
Matteo Bellan (Segui @TeoBellan su Twitter)