E chi se lo aspettava? Già, quasi nessuno si aspettava di vedere il Milan al secondo posto della classifica della Serie A dopo 8 giornate. Il deludente mercato estivo non ci aveva certamente spinti ad essere fiduciosi, tutt’altro. Eppure la squadra di Vincenzo Montella si ritrova lassù, dove non stazionava da anni.
Ovviamente siamo solo all’inizio del campionato e non bisogna montarsi la testa, ma è doveroso rendere merito all’allenatore e ai giocatori per quanto fatto. Un Milan con tanti giovani, tanti italiani, un portiere 17enne e un regista di centrocampo 18enne è in zona Champions League. Sicuramente le minori pressioni, rispetto agli anni scorsi, possono aver aiutato l’ambiente. Adesso c’è maggiore serenità. Dopo la vittoria di ieri sul Chievo siamo arrivati a quattro successi nelle ultime cinque giornate, in cui siamo imbattuti. Non è un caso.
Parliamoci chiaro, il Milan non sta producendo un calcio particolarmente scintillante e non siamo stupiti. Per quanto bravo sia Montella, nessuno poteva pretendere miracoli e lo abbiamo sempre detto. Però si vede che adesso c’è una squadra unita, c’è un gruppo che rema nella stessa direzione e non molla nei momenti di difficoltà. Il gioco può migliorare con il lavoro, il tempo e con qualche innesto importante dal calciomercato. Per adesso dobbiamo accontentarci di questo Milan che a volte sembra quasi voler far sfogare e stancare gli avversari a inizio partita per poi colpirli alle prime occasioni buone. Un po’ come faceva Rocky Balboa, il celebre pugile interpretato da Sylvester Stallone, che ne prendeva tante ma poi reagiva e assestava colpi forti che stendevano avversari fin lì sembrati in vantaggio.
Montella ha ammesso che un po’ di strategia serve, anche perché ha compreso che con la squadra attuale non può mettere in pratica tutte le idee di calcio propositivo che ha in mente. A ritmi troppo alti si fatica nella costruzione di gioco. E a tal proposito bisognerà preparare bene la sfida di sabato sera contro la Juventus. Perché, scontato dirlo, i bianconeri sono di un altro livello rispetto a tutti gli avversari incontrati finora. Servirà un approccio migliore all’incontro, cercando di tenere sul piano dell’intensità di fronte all’onda d’urto juventina. Missione non facile, però con la giusta determinazione non impossibile. Nessuna paura, bisogna entrare e poi uscire dal campo sempre a testa alta.
Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)