MILAN NEWS – Nonostante oltre un anno fa abbia rifiutato il ritorno sulla panchina del Milan per motivi più che altro personali, l’affetto di Carlo Ancelotti per i colori rossoneri è sempre molto forte. L’attuale allenatore del Bayern Monaco potrebbe un giorno dire sì al rientro dalle parti di Milanello, ma per ora si limita a commentare gli sviluppi sul futuro del club dalla neanche troppo lontana Baviera.
Intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, Ancelotti si è però tirato fuori dal discorso della ‘bandiera’, ovvero di calciatori milanisti doc che possano prendere un ruolo importante in società e rendere il nuovo club più riconoscibile ai tifosi. “No, non suggerisco nessuno” – ha detto Ancelotti riguardo alla domanda su un’alternativa a Paolo Maldini, che per il momento sembra aver rifiutato l’ipotesi di diventare direttore tecnico del nuovo Milan.
Più schietto Ancelotti sulla nuova proprietà, che dovrà comportarsi almeno in parte con la carica messa da Silvio Berlusconi nell’ultimo trentennio vincente: “Io sarei contento se il Milan fosse gestito da persone capaci come negli ultimi trent’anni. E milaniste, come lo è Berlusconi. Ma il futuro rossonero deve basarsi sulla competenza dei dirigenti, poi se arrivano da altre squadre al tifoso interessa meno, purché vengano i risultati”.
E quando si parla del rapporto con Berlusconi, l’ex tecnico rossonero diventa quasi nostalgico: “Ogni tanto lo sento, io gli ho fatto gli auguri e lui ha ricambiato. Rimane sempre una persona per cui ho affetto, mi ha fatto stare bene, da giocatore e da allenatore. E mi è stato vicino. Il Milan senza di lui è strano, ma il calcio di oggi è così: lui si è stancato e alla fine i cicli devono finire”.
Redazione MilanLive.it