MILAN NEWS – Si avvicina ogni giorno di più il momento delle firme, del cosiddetto closing, del passaggio di consegne storico che porterà il Milan a diventare di proprietà cinese. Secondo molti metà novembre sarà il periodo ideale per la chiusura della lunghissima trattativa, con la Sino-Europe Sports pronta a mettere mano sulla società.
Intanto La Gazzetta dello Sport scorge le novità previste nella nuova ‘governance’ rossonera. In primo luogo spicca la possibilità di avere un presidente straniero. Silvio Berlusconi rimarrà istituzionalmente onorario, ma servirà nominarne uno esecutivo. Si parla di affidare la carica ad uno tra Yonghong Li e Han Li, rispettivamente presidente e direttore esecutivo della Sino Europe Sports. Sarebbe la prima volta dopo circa 117 anni che il club rossonero avrebbe un presidente non nato in Italia. L’ultimo fu uno dei co-fondatori, il console inglese Albert Edwards, quando il calcio era ancora un’attrazione ludica che stava prendendo piede con molta calma.
Cambiamenti ovviamente previsti anche nel nuovo Consiglio di Amministazione, che dovrebbe essere composto da nove membri, ovvero dal suddetto presidente e dividersi poi in quattro consiglieri italiani, con in testa Marco Fassone, e altri quattro cinesi. Quelli italiani dovrebbero essere legati a grandi aziende nostrane, alcuni di fede milanista.
Il piano sembra dunque pronto, anche se la cordata è ancora alla ricerca di finanziamenti dalle maggiori banche cinesi. Appena arriverà l’ok i tempi saranno maturi per le inevitabili firme. Si è detto che la China Construction Bank e la China Citic Bank abbiano ricevuto richiesta di finanziamento. Ci sono in ballo 420 milioni da versare a Fininvest per il closing. Una parte deriverà da capitali in prestito e una parte da denaro di proprietà degli investitori. Fassone a breve dovrebbe volare in Cina. Mentre Yonghong Li e Han Li vorrebbero portare una delegazione di investitori a Milano prima di Milan-Juventus del 22 ottobre.
Redazione MilanLive.it