MILAN NEWS -Al momento, a meno di ripensamenti repentini, Paolo Maldini è lontanissimo dall’accettare l’incarico propostogli da Marco Fassone per entrare a far parte del management del nuovo Milan. Un vero peccato, come sottolinea oggi il Corriere dello Sport, visto che in un calcio ormai dedito alla globalizzazione, alle compravendite e alle plusvalenze, una bandiera ancora amatissima come Maldini avrebbe riportato quell’effetto nostalgico e sentimentale che manca da tempo in casa Milan e non solo.
L’analisi del quotidiano sportivo è piuttosto schietta nei confronti di Maldini, che presumibilmente ha glissato sulla proposta di Fassone e della cordata cinese perché titubante sul suo ruolo dirigenziale, ma soprattutto per paura di poter diventare una sorta di ‘parafulmine’ nel caso in cui la nuova proprietà non dovesse portare i risultati e gli investimenti sperati. In realtà i tifosi non se la prenderebbero mai con uno dei difensori più forti della storia rossonera, un milanista doc che serve come il pane all’interno di un Milan per ora solo di stampo asiatico.
L’esempio ideale è quello di Karl-Heinz Rummenigge, ex bomber tedesco che prima di diventare il dirigente numero uno del Bayern Monaco ha prima svolto un periodo di gavetta, con cariche meno centrali, per poi scalare le gerarchie e guadagnarsi la nome di ‘Mister Bayern’. Per Maldini sarebbe lo stesso, verrebbe affiancato da Fassone e dal d.s. Massimiliano Mirabelli e avrebbe ruoli comunque primari. Sarebbe l’inizio di una carriera dirigenziale che, per le sue capacità schiette e comunicative, potrebbe portarlo in breve tempo alle vette del club.
Redazione MilanLive.it