MILAN NEWS – Quando basta un gol, una prodezza tecnica, per cambiare il proprio destino. Ma nella serata magica di Manuel Locatelli, l’ultimo grande talento di casa Milan sbocciato nel calcio dei grandi, c’è anche qualcosa di commovente, di puro, di naturale che ha strappato elogi da tutte le parti. Le sue lacrime a fine partita, dopo l’eurogol con il Sassuolo di domenica, hanno conquistato tifosi e addetti ai lavori, rendendo omaggio ad un calciatore in rampa di lancio con l’animo di un tenero adolescente.
La Gazzetta dello Sport approfondisce il discorso su Locatelli, esploso nel settore giovanile Milan già dopo una sfida contro l’Atalanta, finale del ‘Trofeo Niccolò Galli’. Il suo allenatore dell’epoca Walter De Vecchi ricorda: “Stavamo perdendo, Manuel aveva un gran male per un braccio quasi rotto. Gli ho chiesto di rimanere in campo, lui ci ha regalato un grande gol di testa e vincemmo in rimonta 6-2“. Analogie con la gara di domenica, vinta anche grazie alla sua prodezza da fuori area, il battesimo del fuoco in Serie A per il classe ’98.
Si sprecano i paragoni per le gesta di Locatelli; c’è chi lo propone come alternativa naturale di Riccardo Montolivo, chi lo accosta ad Andrea Pirlo per la delicatezza del piede, i più nostalgici invece lo paragonano a Fernando Redondo, quello dei tempi del Real Madrid. Ma il ragazzo strappato alle giovanili dell’Atalanta vuole maturare con serenità, senza accostamenti illustri e tentazioni troppo lusinghiere. Piedi buoni, visione di gioco e ora anche un gran tiro come dimostrato nel 4-3 sul Sassuolo. Il timido Locatelli si sta evolvendo in una risorse eccellente per il Milan di oggi.
Redazione MilanLive.it