MILAN NEWS – L’analisi tattica del match di ieri sera tra Fiorentina e Milan, terminato con uno scialbo 0-0, mette in evidenza il paradosso della squadra di Vincenzo Montella, presentatasi dal 1′ minuto con un assetto molto propositivo.
Secondo quanto riporta il Corriere dello Sport, la formazione rossonera sulla carta avrebbe dovuto cercare di imporre il proprio gioco e tenere il possesso di palla almeno quanto ha fatto la Fiorentina. Il 4-3-3 schierato da Montella, con un tridente super offensivo formato da due ali come Suso e M’Baye Niang e da una punta centrale come Carlos Bacca, sembrava l’ideale per una prestazione votata all’attacco.
Invece la gara è stata fatta prevalentemente dai viola padroni di casa, più abili nella fase di palleggio, favoriti forse dalla maggior qualità a centrocampo. Paulo Sousa segue la falsa riga degli insegnamenti di Montella e tiene il pallino del gioco mentre il Milan si presenta nella metà campo avversaria solo tramite i contropiedi poco amati da Silvio Berlusconi, presidente capace di far fuori un tecnico come Sinisa Mihajlovic proprio perché basava il suo gioco sulle ripartenze e non sull’azione ragionata.
Il rigore, poi fallito, di Josip Ilicic ha evidentemente spaventato i rossoneri che hanno preferito badare a non prenderle cercando di sfruttare gli spazi eventuali lasciati dalla Fiorentina. Troppo poco per sfruttare le armi offensive a disposizione, tanto che Montella in corsa ha dovuto cambiare assetto inserendo nel finale un terzino in più come Luca Antonelli e il giovane mediano Manuel Locatelli per consolidare il pareggio.
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Redazione MilanLive.it