MILAN NEWS – Negli ultimi anni al Milan la situazione allenatori è stata parecchio ingarbugliata. Tanti i nomi susseguitisi: nessuno è riuscito a convincere appieno in termini di risultati, ma le principali responsabilità erano dei calciatori e soprattutto della società. Prima l’esonero di Massimiliano Allegri e l’arrivo di Clarence Seedorf, poi Filippo Inzaghi, Sinisa Mihajlovic e infine il traghettatore Cristian Brocchi. In tutti i momenti di transizione, sono stati tanti i nomi accostati alla panchina rossonera.
La stessa cosa è successa pochi mesi fa. Tra la miriade di potenziali candidati, era forte il nome di Marco Giampaolo. A distanza di qualche mese il diretto interessato, ora tecnico della Sampdoria, racconta la sua verità: “Sette anni fa ho capito che nel calcio spesso si fanno colloqui tanto per, e cosi ho pensato che anche il Milan stava chiamando me, magari insieme ad altri dieci. Detto questo, non sono uno a cui piace il concetto di casting degli allenatori, perché è sinonimo di confusione e non di convinzione”.
Comunque l’ex tecnico dell’Empoli ammette di aver pensato all’opzione Milan: “In tempi non sospetti mi ero detto «vedo due club per programmare un progetto nuovo: Milan e Sampdoria». Poi scelsi la Samp perché mi cercò già a fine campionato scorso, dicendomi «Se Montella dovesse andarsene». Il mio calcio? Tutti devono ragionare in funzione della palla, occupando sempre gli spazi in modo equilibrato e tenendo conto solo che in parte di come e dove si spostano gli avversari”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it