MILAN NEWS – L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha svolto un’analisi all’interno della holding principale della famiglia Berlusconi, ovvero Fininvest, con i suoi enormi problemi di bilancio, i troppi debiti accumulati, le spese esagerate per mantenere, o provare a farlo, solidi i propri asset. La situazione è decisamente ardua da sostenere e risolvere, tanto che l’unica soluzione è quella di tagliare i rami secchi della società controllante.
Il Milan è uno degli asset in costante perdita: Fininvest è intervenuta di recente con un’iniezione di 150 milioni di euro per risollevare le casse di via Aldo Rossi, ma il fatturato medio degli ultimi tre anni, pari a 244 milioni, non è assolutamente competitivo per una squadra che un tempo trionfava e competeva a livello mondiale. A bilancio sono iscritti debiti che superano ampiamente i 300 milioni, l’Ebidita (margine operativo lordo) è ampiamente negativo anche nel rendiconto 2015. Pesa l’assenza dalle coppe europee e gli introiti Uefa, non bastano neanche le super sponsorizzazioni con Adidas e Fly Emirates che portano circa 30 milioni all’anno nelle casse del club.
In sintesi il Milan è un asset morente nella pancia di Fininvest e l’unica soluzione per far respirare la holding e dare nuova vita allo stesso club calcistico è quello di reperire in fretta nuovi investitori in grado di gestirlo autonomamente. Silvio Berlusconi non vorrebbe separarsene, ma sono troppe le grande da risolvere a livello finanziario: c’è il caos della mancata cessione di Premium al gruppo Vivendi, ci sono più di 700 milioni di debito di Fininvest da ripianare. Il futuro del Milan appare solo un piccolo intoppo nel marasma generale di famiglia.
Redazione MilanLive.it