MILAN NEWS – Ignazio Abate è uno dei senatori dello spogliatoio del Milan. Cresciuto nel settore giovanile rossonero, è ormai da anni in prima squadra ed è tra i più anziani del gruppo. E’ anche il vice-capitano della squadra. Ha dunque un ruolo fondamentale nell’organico di Vincenzo Montella.
La Gazzetta dello Sport è andata ad intervistarlo e gli ha chiesto come si sente nell’avere queste responsabilità pesanti a Milanello: «Me le sono sempre prese. Ormai credo di essere un punto di riferimento per il gruppo, anche perché i compagni vedono che vivo per questa professione e per essere di esempio ai più giovani».
Abate crede molto nel valore della squadra e pensa che, soprattutto se ciascuno desse il massimo, non ci sarebbero stagioni fallimentari come le ultime tre: «Questa non è una squadra da buttare. Ha valori tecnici e morali. E’ un gruppo che non può restare fuori dall’Europa, ed è un peccato ci siano giocatori che rendono solo al 60-70%. Non esiste galleggiare nella mediocrità, anche perché reputo superiori a noi soltanto 2-3 squadre. Forse meno, visto chi ha perso il Napoli…».
Il discorso del terzino rossonero non è sbagliato, bisogna dare di più. Però il calciomercato bloccato non aiuta, servirebbero dei rinforzi. Ma il giocatore non cerca giustificazioni: «Questo per noi non deve essere un alibi: negli ultimi anni ce ne sono stati anche troppi. Per il resto, attendiamo gli sviluppi, perché non si capisce se Berlusconi alla fine venderà. Mi spiace solo per Galliani, che purtroppo ora ha le mani legate sul mercato. Vorrei però dire che se il club sarà ceduto, i nuovi proprietari dovranno fare estrema chiarezza sugli obiettivi e indicare subito le strategie».
Abate non nasconde che vorrebbe la permanenza di Silvio Berlusconi come proprietario del club. Queste le sue parole in merito: «Ovviamente sì. Io sono nato con lui e con Galliani. Chissà, magari alla fine non vende, ha mille risorse ed è abituato a stupirci. Se il Milan finisse davvero in mani cinesi, sarebbe qualcosa di epocale. In un modo o nell’altro comunque occorre che venga presa una decisione, è troppo che siamo in ballo. E in stallo».
Infine Ignazio indica quelli che sono gli obiettivi per la nuova stagione: «Se rispondo di pancia dico che non ce la faccio più a non giocare la Champions. Troppo tempo senza. O comunque si può anche restar fuori, ma giocandosela fino alla fine. Non si può essere senza obiettivi a due mesi dalla fine. Se rispondo razionalmente, dico che l’Europa, in generale, sarebbe già un passo avanti. Occorre lavorare molto sulla nostra autostima e consapevolezza, che negli ultimi tre anni ci sono mancate».
Redazione MilanLive.it