MILAN NEWS – E’ stato uno dei punti interrogativi più grossi dell’ultima stagione di Serie A, un calciatore che doveva fare il salto di qualità in una grande piazza dopo varie stagioni in provincia ma non è stato in grado di confermare alcuna aspettativa. Andrea Bertolacci ha voglia di rivalsa, perché l’ultima stagione con il Milan non può aver raccontato le sue reali capacità e caratteristiche.
La Gazzetta dello Sport oggi ha raccolto le dichiarazioni di Bertolacci, sbarcato da qualche giorno negli Stati Uniti con il Milan. Il mediano ex Genoa parte proprio dallo spiegare i motivi del flop personale di un anno fa: “Io per carattere quando arrivo in una realtà nuova ci entro in punta di piedi. Sono una persona timida e riservata, con un grande rispetto di base. Ora so cosa vuol dire essere al Milan e questo sarà un mio punto di forza. E’ stata una stagione particolare e la premessa è che non ho, e non cerco alibi. Non è nella mia natura. Ogni volta che stavo per rimettermi in carreggiata e tornare il vero Andrea, mi sono fatto male. Gli infortuni mi hanno condizionato. Ecco, vorrei dire che non si tratta di una giustificazione, ma quantomeno di una spiegazione al mio rendimento al di sotto delle attese. Comunque non mi sento una vittima, anche perché sono una persona autocritica che si assume le responsabilità”.
Pagato 20 milioni di euro, questa valutazione è sempre stata tirata fuori ad ogni prestazione negativa del calciatore. Lui ammette che ciò ha influito: “E’ un’etichetta che mi ha accompagnato per tutta la stagione, e che forse a livello inconscio mi ha pesato“.
Bertolacci è poi passato a raccontare quali sono le sue caratteristiche reali, quelle solo intraviste nelle 27 presenze dello scorso campionato: “Il vero Bertolacci? E’ quello che sa fare bene entrambe le fasi, si sacrifica, fa gol e assist. Come è successo all’ultimo anno al Genoa: 6 reti e 8 assist, la mia miglior stagione. Sarebbero numeri ottimi come obiettivo per il prossimo campionato. Non sono un attaccante, ma lo dico senza problemi: il gol mi manca, ne ho sempre fatti. Essermi fermato a uno non va assolutamente bene. Mi è mancata la continuità, mi avete visto a sprazzi, ho giocato al 50% delle mie possibilità e se qualcuno dice che non ho personalità rispondo che la cosa non mi tocca e se sono al Milan non può essere casuale. Mai pensato di trasferirmi: troppo facile mollare, io da sconfitto non me ne vado. Voglio fare bene col Milan e riprendermi la Nazionale“.
Infine ecco le sue sensazioni positive sul nuovo ciclo con Vincenzo Montella in panchina: “Ora mi sento uno di quei giocatori da cui il Milan può ripartire. Uno di quelli su cui ricostruire. E poi c’è Montella. Con lui mi sento parte di una filosofia tattica che mi rispecchia bene e che può farmi rendere al massimo. Non parlo così perché adesso è il mio allenatore, ma ha le caratteristiche migliori per la mia crescita. Lui ama giocare a pallone, il possesso palla, il palleggio. E’ un calcio molto affine a quello che intendo io. Ben vengano le sue sgridate quando sbagliamo un passaggio in allenamento: con la palla fra i piedi non ci perdona nulla, perché ci vuole abituare a essere lucidi anche quando siamo stanchi. Comunque i suoi allenamenti, essendoci tanto pallone, sono stimolanti, mi sto divertendo molto“.
L’impatto di mister Montella a Milanello è stato positivo finora. I giocatori si sentono coinvolti e la missione del tecnico è quello di tirare fuori da loro tutto il potenziale inespresso. Il Milan non è certo ai livelli delle prime, ma nella passata stagione non ha dato il 100%. Bertolacci è uno di quei calciatori che non hanno fatto vedere il loro reale valore. Vedremo se questa annata sarà per lui e i compagni quella del rilancio. Fermo restando che dal calciomercato sarebbero necessari dei rinforzi che possano far compiere un salto di qualità alla squadra.
https://www.youtube.com/watch?v=vPjsGhoduL4
Redazione MilanLive.it