Arrivano nuovi aggiornamenti da Pasquale Campopiano, giornalista del Corriere dello Sport, in merito all’ormai famosa trattativa che ha in oggetto la cessione del Milan e che vede da una parte Fininvest e dall’altra una cordata di investitori cinesi rappresentata da Sal Galatioto.
I negoziati stanno procedendo positivamente e la firma sul contratto preliminare di vendita dovrebbe essere siglata entro il 30 giugno, giorno in cui scadrà la trattativa esclusiva tra le parti. Ma per chiudere definitivamente l’operazione e giungere al closing serviranno poi 45-60 giorni, dunque in quel periodo allenatore e mercato saranno condivisi da Fininvest e dai cinesi.
Risulta che Galatioto nei giorni di permanenza a Milano abbia trovato un accordo con la holding della famiglia Berlusconi per quanto riguarda le clausole del contratto preliminare che sarà firmato entro fine mese. Rimangono pochi dettagli da limare oramai e non ci dovrebbero essere sorprese.
Il fondo cinese (da circa 1,5 miliardi, si diceva poco tempo fa) è già stato costituito ed esso acquisirà una società satellite che poi comprerà il Milan e sarà quotata nella Borsa di Hong Kong. La lista dei componenti della cordata presentata da Galatioto e dal suo braccio destro Nicholas Gancikoff ha soddisfatto Fininvest.
Diversamente da quanto comunicato da altre fonti, che parlavano di un Galatioto diretto prima a Londra e poi a New York, sul Corriere dello Sport apprendiamo che l’advisor ieri è ripartito direttamente per gli Stati Uniti perché le garanzie bancarie sono state già presentate alla controparte e sono ritenute soddisfacenti. Il suo ritorno a Milano avverrà entro fine mese, quando si tratterà di giungere alla firma del contratto preliminare di vendita. L’accordo prevede delle penali consistenti già inserite e concordate, che difficilmente permetteranno alle due parti un’uscita di scena inaspettata.
Silvio Berlusconi ha dato mandato alla figlia Marina di vagliare bene tutta l’operazione e sembra pronto a dare il via libera, visto che ha ottenuto le garanzie richieste e potrà rimanere al Milan come presidente onorario. Fino al closing le operazioni dovranno essere condivise da Fininvest e dagli acquirenti, pertanto l’attuale patron rossonero potrà incidere nelle decisioni.
Campopiano spiega che i colpi di mercato non saranno di grido, ma basato su un budget già stabilito dalle parti. Fino al closing tutto dovrà essere fatto con un occhio al bilancio, anche perché, dovesse saltare la trattativa, poi chi resta dovrebbe caricarsi di tutte le spese. Pertanto l’ipotesi Marco Giampaolo come nuovo allenatore appare più praticabile rispetto a quella Manuel Pellegrini, più costosa. Quando i cinesi saranno poi proprietari a tutti gli effetti del 70% del Milan, potranno scatenarsi nella campagna acquisti. Ma ciò dovrebbe succedere solamente a gennaio, visto che il closing non dovrebbe avvenire prima di settembre.
Redazione MilanLive.it