Milan, Abbiati: “Ritiro traumatico, ho lasciato per orgoglio”

Christian Abbiati
Christian Abbiati (©Getty Images)

Un mese fa Christian Abbiati salutava il suo pubblico, quello rossonero, quello che lo ha applaudito per una vita, dando l’annuncio del suo ritiro dal calcio giocato. Una scelta ponderata quella del veterano portiere del Milan, che dopo l’ultima di campionato contro la Roma ha deciso di appendere i guantoni al chiodo nonostante avesse ricevuto una proposta di rinnovo annuale dal club di via Aldo Rossi.

Il mensile Forza Milan ha dedicato uno spazio proprio ad Abbiati, intervistandolo riguardo proprio le sensazioni da ormai ex calciatore rossonero. Il sito ufficiale Acmilan.com ha riportato oggi uno stralcio della chiacchierata tra il portiere di Abbiategrasso e la rivista: “Ho sofferto molto nella settimana che ha preceduto la sfida contro la Roma, è stato un trauma. Ora va meglio, anche se sto ancora rosicando per aver perso l’ultimo trofeo. Mia moglie all’inizio era contraria all’idea del ritiro, io lo sapevo e gliel’ho detto solo all’ultimo momento. Poi però ha capito le mie motivazioni che non c’entravano con il fisico ma erano legate all’orgoglio. Ho sempre voluto decidere io il mio futuro, piuttosto che altri mi dicessero che cosa dovevo fare“.

Riguardo ai suoi ricordi da calciatore a Milanello spuntano alcuni aneddoti gustosi: “Non cambierei per nulla al mondo il mio vecchio tavolo di Milanello con Ambrosini, Inzaghi, Gattuso, Brocchi, Pirlo e Nesta. Era tutta una barzelletta, ci prendevamo in giro in continuazione tra chi era scaramantico, chi sbagliava l’uso dei verbi e altre amenità del genere. Era bello stare in quel gruppo. La vittoria che mi ha dato più soddisfazione è stata sicuramente la Champions League 2003, perchè abbiamo eliminato l’Inter in Semifinale e la Juventus in Finale. Gattuso, Brocchi ed io quel trofeo ce lo siamo tatuati”.

 

Redazione MilanLive.it

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