Cambiamenti repentini ed obbligati nel Milan che verrà, visto che la cordata cinese pronta a rilevare le quote di maggioranza dalle mani di Fininvest intende puntare su un management forte, nuovo e con abili competenze finanziarie e gestionali. Uno stravolgimento che passerà anche e soprattutto dalla composizione del nuovo consiglio d’amministrazione, come scrive oggi Tuttosport.
La maggioranza della nuova cordata cinese non sarà assoluta, ma riguarderà inizialmente solo il 70% delle quote, mentre il restante 30% dovrebbe appartenere ancora alla famiglia Berlusconi, che dunque manterrà una minima voce in capitolo. Non è escluso che alcuni uomini di fiducia dell’attuale presidente possano restare in carica, come Adriano Galliani che potrebbe rimanere come uomo-mercato e consigliere, idem per quanto riguarda Umberto Gandini, ormai storico dirigente rossonero.
Ma faranno parte quasi certamente del nuovo CdA i manager che hanno appoggiato la cordata in questa trattativa, a cominciare da Sal Galatioto, l’advisor italo-americano che sta lavorando alacremente da un mese con Fininvest per la buona riuscita dell’operazione. Con lui presente anche il manager Nicholas Gancikoff, candidato pure come nuovo amministratore delegato alla parte commerciale. Infine quasi certo l’ingresso di un dirigente italiano esperto di conti e gestione societaria, ovvero Giuseppe Matteo Masoni, avvocato dello studio romano Ripa di Meana al quale si è appoggiato il gruppo cinese di recente.
Redazione MilanLive.it