Il quotidiano La Repubblica oggi spiega quello che sarebbe il piano dei cinesi per rilanciare il Milan, qualora tra due settimane la trattativa con Fininvest e Silvio Berlusconi dovesse concludersi positivamente.
Innanzitutto i nuovi eventuali proprietari effettuerebbero dei cambiamenti a livello dirigenziale inserendo all’interno della società dei manager di fiducia e ponendo fine alla diarchia fallimentare Adriano Galliani–Barbara Berlusconi. Il doppio amministratore delegato non ha ben funzionato e nel futuro del club ce ne sarà uno unico (forse Nicholas Gancikoff). Al massimo ci potrebbe essere un secondo ad con mansioni limitate alla parte finanziaria, come avviene alla Juventus con Aldo Mazzia. Galliani dovrebbe comunque rimanere inizialmente.
Non ci sarà un nuovo direttore sportivo, perché per i cinesi l’ideale è quello di avere un allenatore all’inglese, una sorta di manager che ha ampio mandato per quanto riguarda il calciomercato. Secondo i piani il prescelto dovrebbe essere Unai Emery del Siviglia. Il budget a disposizione per la campagna acquisti sarà compreso tra i 100 e i 200 milioni. Il Milan non avrà particolari vincoli di Fair Play Finanziario, essendo fuori dalle coppe europee, però non potrà neppure sgarrare troppo. La Uefa potrebbe tornare a monitorare i conti rossoneri a partire dal 1° luglio 2017 in caso di ritorno dei rossoneri in Champions o Europa League. Altrimenti il club di Via Aldo Rossi potrebbe anticipare il “settlement agreement” di Nyon (cioè l’inizio di una procedura sanzionatoria) con la richiesta di un “voluntary agreement” – un piano spontaneo di rientro concordato con la Uefa – entro il prossimo 31 dicembre dimostrando di avere progetti seri e basati su dati reali.
Intanto rappresentanti della cordata cinese in Italia stanno effettuando negli uffici di Casa Milan una due diligence molto dettagliata senza trascurare neanche le spese minime. La sensazione è che l’affare si farà.
Redazione MilanLive.it