Carlo Ancelotti è stato l’ultimo allenatore che al Milan ha potuto dare il via a un ciclo vincente in Italia e in Europa, ha alzato diversi trofei e probabilmente avrebbe anche potuto alzarne qualcuno in più. I tifosi rossoneri hanno gradi ricordi di lui, sia per quanto fatto prima da giocatore che poi da tecnico. Ovunque è andato (Inghilterra, Francia e Spagna) ha vinto e la sua prossima avventura sarà al Bayern Monaco, dove raccoglierà l’eredità di Pep Guardiola e sarà chiamato a vincere una Champions League che manca dal 2013.
Ancelotti resta tuttora legato al Milan e nelle varie interviste che concede gli viene spesso chiesto della situazione del club rossonero. Ai microfoni di Goal.com si è così espresso sul futuro milanista: “A mio parere è difficile che Berlusconi lasci il club, è il “suo” club, è la squadra per cui ha sempre tifato da quando aveva 5 anni, da quando suo padre lo accompagnava allo stadio… la conosciamo bene la storia. Non è solo una questione di business, ma di famiglia. Il Milan è rimasto al top perché Berlusconi ci ha investito tanti soldi, ma ora non vuole investire più come prima, perciò bisogna fare in maniera diversa“.
Secondo Carletto il presidente difficilmente venderà la società, anche se tutte le indiscrezioni che circolano dicono diversamente e lo stesso Silvio Berlusconi ha dichiarato di essere pronto a compiere il grande passo. Il futuro allenatore del Bayern Monaco mette poi in evidenza aspetti importanti: “Nel 2003 il Milan guadagnò 200 milioni di €, il Real Madrid 180: il Milan era al top. Ora il Milan guadagna 230 milioni di € e il Real Madrid 560, il doppio. Come è possibile competere? Un tempo Berlusconi metteva i soldi, ora non se la sente più e bisogna pensare in maniera diversa. Ora stanno cercando di ingaggiare tanti giovani, di costruirli in casa, ma il club non era preparato per quello: quando serviva un giocatore, Berlusconi metteva i soldi.”
Ancelotti spiega che la differenza l’ha fatto soprattutto il fatto che una volta il patron rossonero metteva i soldi, mentre poi ha smesso. Non ha affatto torto nel dire questo, però va anche detto che la gestione societaria è stata completamente sbagliata e si poteva agire meglio progettando diversamente e non improvvisando. Non è stata solo una questione di denaro, ma anche e soprattutto di idee.
Redazione MilanLive.it