L’edizione odierna de Il Giornale ha interpellato una ex stella rossonera, un attaccante che ha lasciato non poco il segno durante l’era vincente del Milan targato Carlo Ancelotti. L’ucraino Andriy Shevchenko è oggi vice-allenatore della sua Nazionale e si prepara per vivere Euro 2016 da protagonista, ma non dimentica assolutamente il suo passato milanista.
Proprio sui ricordi vittoriosi con la maglia rossonera numero 7 in dosso verte l’intervista rilasciata oggi da Shevchenko: “La finale di Champions League procura un’emozione incredibile. La sognano tutti una partita così, ma pochi riescono a viverla. E solo chi non ha mai provato quella tensione che ti logora per giorni e ti travolge non può capire. Manchester 2003? Fu una sfida epica, non bella esteticamente ma una battaglia tra due autentiche armate, le più forti e complete in quel momento in Europa. Finì ai rigori che sono un colpo al cuore per i tifosi e un dramma per chi perde. Il mio è un ricordo fantastico perché fu il primo successo europeo e perché fu una rincorsa lunga e complicata, iniziata col turno preliminare”.
Sheva ha poi ricordato il derby in semifinale con l’Inter, dove furono decisivi un suo super-gol e la parata di Christian Abbiati nel finale: “Mai più vissuta una vigilia così nervosa e folle: tifosi eccitati, la città in ebollizione, i giornali che mettevano in discussione i due allenatori. Non fu un granché dal punto di vista spettacolare, perdemmo alcuni anni di vita con la paratona di Abbiati su Kallon a pochi secondi dalla fine. Christian è sempre stato un grande professionista e persona per bene: gli auguro ogni fortuna”.
Infine un breve pensiero sui destini societari del club a cui è sempre legato: “Mi dispiace per i tanti tifosi, per il buon nome del Milan e in particolare per il suo Presidente. Ma sono sicuro che alla fine proprio Silvio Berlusconi troverà la via d’uscita. Nessuna delusione di questi ultimi tempi potrà cancellare quello che Berlusconi ha realizzato in 30 anni”.
Redazione MilanLive.it