La trattativa tra Fininvest e la cordata cinese per la cessione delle quote di maggioranza del Milan è ad un punto critico. Lo ha confermato ieri Silvio Berlusconi, primo diretto interessato della transazione, colui che dovrà sciogliere i dubbi finali prima di dare l’ok finale all’operazione oppure fermarla definitivamente. Pare che gli investitori asiatici abbiano già le idee chiare su cosa fare del club e che vi sia pochissimo spazio per nostalgia e continuità con il recente passato.
Come scrive il Corriere dello Sport, ieri Berlusconi era presente a Brugherio per l’anniversario del primo complesso urbanistico realizzato dalla sua Edilnord; interpellato sulla annosa questione societaria, il patron rossonero non è stato affatto avaro di commenti: “In caso di cessione del Milan ho chiesto di poter restare presidente per almeno altri 3 anni. Ma loro (i cinesi ovviamente, ndr) mi vogliono cacciare“. Un gesto eloquente con la mano come a voler dire che non c’è assolutamente posto per la famiglia Berlusconi nella società rossonera del domani.
Un dettaglio non da poco quello sottolineato ieri dal Cavaliere che rischia di complicare le trattative iniziate ormai da varie settimane. Si parla di un possibile incontro determinante a Milano nei prossimi giorni, con l’advisor Sal Galatioto ed altri rappresentanti della cordata che potrebbero intravedersi negli uffici Fininvest, oltre ad essere ospiti delle tribune di San Siro per la finale di Champions League di sabato sera. Berlusconi è intenzionato a vendere il Milan, sapendo di non poter gestire il club più a lungo. Ma questo intoppo da lui inaspettato potrebbe prolungare tempi e modalità dell’affare.
Redazione MilanLive.it