Tecnico e dirigenti che puntano il dito contro i calciatori, indegni di rappresentare in campo il Milan. I giocatori stessi che danno le colpe alla società, incapace di tutelarli e di rendere la squadra più competitiva. Senza parlare dei tifosi che ne hanno per tutti, tra contestazione, feroci critiche dal web e disamore ormai difficilmente risolvibile in una sola estate. Il Milan è una polveriera, tutti contro tutti, con uno scarico di colpe e responsabilità che neanche nei paesi balcanici durante le feroci guerre degli anni ’90.
Problemi nati in estate, come ricorda Tuttosport, a causa di una campagna acquisti molto onerosa ma allo stesso tempo fallimentare, senza una logica, con spese folli da circa 122 milioni di euro che ha fruttato poco e nulla. La confusione di Silvio Berlusconi si evidenzia da un dato particolare: in 27 anni di presidenza, dal 1986 al 2013, ha cambiato solo dieci allenatori nel suo Milan, mentre nelle ultime tre stagioni se ne sono succeduti ben cinque, sintomo di incapacità di reperire e difendere un tecnico all’altezza.
Pesa anche la mancata scelta nel duopolio Adriano Galliani-Barbara Berlusconi, i quali hanno sostenuto idee dirigenziali differenti e mai trovato un feeling ideale. Il caos a Milanello si raccoglie con un cucchiaino per quanto è intenso e pressante. L’esonero di Sinisa Mihajlovic, non arrivato neanche a maggio, ha fatto persino crollare le certezze dello spogliatoio, pronto a difendere il serbo e poi mandato all’aria dall’intervento tutt’altro che oculato di Berlusconi. Errori a ripetizione nell’ennesimo annus horribilis del Milan.
Redazione MilanLive.it