La testa del Milan ora va quasi prevalentemente in una direzione: stadio Olimpico, 21 maggio prossimo. La finale di Coppa Italia attende Cristian Brocchi ed i suoi ragazzi nell’appuntamento che potrebbe salvare la stagione e regalare al club rossonero un trofeo dopo cinque anni di magra per la ricca bacheca di Milanello.
Il giovane tecnico dirà sempre di voler pensare prima alle due gara di campionato che mancano, contro Bologna e Roma, ma in realtà la piazza è concentrata alla suddetta sfida diretta contro i bianconeri; ecco perché Brocchi in queste tre settimane che mancano alla finalissima, sperimenterà un nuovo Milan, provando a ritrovare un’indole combattiva ma soprattutto un equilibrio tattico che è mancato nelle ultime uscite. Squadra troppo lunga e spezzata, capace di farsi male anche contro squadra ampiamente di livello inferiore, una situazione mentale a ribasso. Brocchi l’alchimista, come scrive la Gazzetta dello Sport, dovrà fare il massimo per tornare a far sorridere la piazza rossonera.
Il 4-3-1-2 potrebbe essere accantonato con il rientro di Giacomo Bonaventura, ma ritornare al 4-4-2 non è l’obiettivo di Brocchi, che rischierebbe di consegnarsi troppo alla manovra avversaria. Meglio un 4-3-3 ma in questo schema Mario Balotelli difficilmente sarebbe collocabile. Il giovane allenatore dovrà sperimentare, provare, sperando di ritrovare quei leader al momento in difficoltà, da Alessio Romagnoli a Carlos Bacca. Una metamorfosi interna per il Milan senza la quale c’è il rischio di vedere i rossoneri soccombere anche nell’ultimo appuntamento dell’anno.
Redazione MilanLive.it