Per carità, di colpe proprie assolute il giovane debuttante Cristian Brocchi ne ha ben poche, visto che è stato chiamato alla primissima esperienza da allenatore nel calcio dei ‘grandi’ come traghettatore di un Milan allo sbando, con uno spogliatoio unito sì ma senza quel carattere e voglia comuni utili a raggiungere anche solo gli obiettivi minimi. Non è impresa facile quella del mister, che però ora rischia seriamente di deludere chi ha puntato su di lui ciecamente.
Il progetto ‘giovani e italiani’ richiesto da Silvio Berlusconi, a meno di un ingresso molto ricco in società, avrebbe dovuto vedere proprio Brocchi nel ruolo di condottiero di una giovane brigata rossonera, ma con risultati del genere la sua conferma si allontana sempre di più. Per ora resta in sella e difficilmente verrà sostituito prima della fine della stagione, ma il suo futuro è in bilico come spiega oggi anche il Corriere della Sera. Dipenderà tutto dal sesto posto in campionato e dalla successiva finale di Coppa Italia, traguardi che visti oggi sembrano complessi e tutt’altro che semplici da raggiungere.
Brocchi dovrà cercare di ricompattare un Milan spento, debole, senza fame, come se si trascinasse verso il termine del campionato in maniera maldestra. Serve la sua grinta da calciatore, delle idee nuove espresse con vigore, cambiare anche tattica se ce n’è bisogno per trovare i risultati adeguati. Il gioco si fa duro per l’ex mediano, che rischia di essere ‘tagliato’ letteralmente o di tornare ad allenare la Primavera.
Redazione MilanLive.it