Cristian Brocchi al termine di Hellas Verona-Milan è intervenuto ai microfoni di Sky Sport per analizzare la prestazione dei suoi giocatori e il risultato finale uscito dal campo dello stadio Marcantonio Bentegodi: “Oggi c’è stato un passo indietro sull’atteggiamento. Nei momenti di difficoltà si è disunita, non si è lavorato come gruppo ma individualmente. Quando si fa così, dai modo agli altri di prendere coraggio. Il passaggio al 4-42? Avevo Mauri da titolare per la prima volta, mancava poco e ho cercato di dare brillantezza davanti con Adriano. Abbiamo creato 2-3 situazioni, poi il gol su punizione ci ha condannati“.
Ha poi proseguito: “Io sono amareggiato per la situazione che si crea e il clima negativo. Vorrei vedere più cattiveria e unione dai giocatori. Io mi prendo le mie responsabilità visto che rappresento il gruppo e cercherò col mio carattere di tirare qualcosa in più fuori dai giocatori, devono farcela. Spero che non pensino solo alla Coppa Italia, non credo. Poi però contano i fatti sul campo, serve lavorare ed essere uniti. Sì, c’è un problema di finalizzazione anche se oggi abbiamo creato. Il problema più grave è stato essere andati in blackout in un momento di difficoltà“.
Più difficile difendere 6° posto o battere la Juventus in Coppa Italia? Brocchi risponde:” Non sono nella condizione di poter pensare alla finale, devo lavorare perché il gruppo non abbia cali e difficoltà. Ho lavorato solo 13 ore con questi ragazzi, che sono disponibili, però le parole le porta via il vento. Io sono responsabile ed è giusto essere criticato. Bisogna lavorare, cercherò tramite il lavoro di trovare lo soluzioni giuste. Siligardi? La fortuna esiste, ma va cercata. L’Hellas ha avuto il merito di giocare una partita intensa senza mai mollare fino all’ultimo. Il sesto posto è lì e dobbiamo giocarcelo, ma serve una svolta”.
Redazione MilanLive.it