Rivoluzione ancora lontana da un punto di vista tattico per il Milan di Cristian Brocchi, come titola oggi la Gazzetta dello Sport; ma era una conseguenza piuttosto intuibile, visto che il giovane allenatore ex Primavera ha svolto solo cinque giorni di allenamento, troppo poco per dare un’impronta personale e differente ad una squadra tra l’altro in difficoltà ed in crisi di risultati.
A Genova è arrivata una vittoria pesante e significativa, ma c’è ancora molto da lavorare per mettere a punto alcuni dettami strategici, sia nel modulo di base, questo ‘rombo’ rinnovato, sia nella modalità di fraseggio.
Sampdoria-Milan, l’analisi tattica
Come spiega la ‘rosea’, il Milan di ieri a ‘Marassi’ ha provato ad interpretare uno schema tanto caro a Silvio Berlusconi, il 4-3-1-2, ma con un serio problema: Giacomo Bonaventura e la sua posizione tra le linee. L’ex atalantino non è un trequartista e per un tempo intero ha faticato a trovare i giusti movimenti, tanto da essere quasi più presente nella fase di non possesso. Meglio quando ha fatto ciò che gli riesce meglio, ovvero muoversi sulle corsie esterne, tanto da servire un paio di assist al bacio proprio dalla fascia. Si dovrà lavorare su questi movimenti centrali.
I numeri parlano di una rivoluzione tutt’altro che completata da Brocchi: solo dieci passaggi in più rispetto al Milan di Sinisa Mihajlovic nonostante il possesso palla sia nelle corde principali del suo credo calcistico. Baricentro ancora molto basso, stimato sui 47,3 metri, così come la zona di recupero palla intorno ai 27 metri di media. Squadra troppo timida e tendente ad allungarsi, difetti che dovranno essere curati nelle prossime settimane per dare una parvenza tattica differente.
Redazione MilanLive.it