Milan, Mihajlovic sesto tecnico straniero esonerato da Berlusconi

Sinisa Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic (©Getty Images)

Un trend tutt’altro che positivo per gli allenatori stranieri al Milan durante i trent’anni di governo Berlusconi. Il presidente rossonero non ha mai avuto grande feeling con i tecnici non italiani, tanto da aver pizzicato spesso questi ultimi, quasi sempre mai in grado di portare a termine il proprio lavoro, tra esoneri, rinnovi mancati e critiche aspre da parte del Cavaliere.

Sinisa Mihajlovic è il mister straniero numero sei ad essere allontanato anzitempo dalla panchina del Milan da parte di Silvio Berlusconi in persona. Il primo fu addirittura un mostro sacro, come ricorda Eurosport: il barone Nils Liedholm nel 1987 fu esonerato dall’allora giovane proprietario del club dopo una sconfitta interna contro la Sampdoria, affidando la squadra al debuttante Fabio Capello. Nel 1996 toccò al mai amato Oscar Tabarez, soprannominato ‘cantante’ da Berlusconi, che lo cacciò a dicembre dopo un k.o. a Piacenza.

Durò solo 10 giornate il turco Fatih Terim nel Milan, allontanato dopo la sconfitta con il Torino e sostituito da Carlo Ancelotti, che iniziò un’epopea di vittorie scintillanti. I recenti flop Clarence Seedorf e Sinisa Mihajlovic fanno parte della storia recente, tecnici scelti e avallati da Berlusconi ma ‘puniti’ per lo scarso feeling con gli umori presidenziali. L’unico straniero in grado di finire la stagione fu Leonardo nel 2009-2010, ma nonostante il terzo posto finale fu allontanato a fine campionato. Anche in quel caso il Cavaliere si aspettava qualcosa in più.

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