Doveva essere l’allenatore giusto per riportare grinta e disciplina in casa Milan dopo i flop precedenti, invece l’idillio e la sintonia tra Silvio Berlusconi e Sinisa Mihajlovic è durato pochissimo, il tempo di una preparazione estiva promettente e di un inizio di stagione ufficiale tra alti e bassi. Dal 3 luglio scorso, giorno della sua presentazione, fino al 4 ottobre data del pesantissimo k.o. interno contro il Napoli, i due personaggi dal carattere non proprio mite si sono quasi coccolati, provando ad andare d’amore e d’accordo.
Una sintonia terminata con le prime figuracce stagionali, a cui hanno fatto seguito le frecciatine di Berlusconi, che non ha mai disdegnato di punzecchiare i suoi allenatori con un umorismo quasi crudele. L’idea di fondo, come riporta la Gazzetta dello Sport, era in realtà già sbagliata, visto che il Cavaliere si aspettava un Milan tutto spettacolo e tiki-taka, mentre Mihajlovic è uomo addetto più alla pratica che alla fantasia, oltre al fatto di avere a disposizione una rosa di certo non con le stigmate dei dominatori in campo.
Incomprensioni che sono diventate veri e propri pugni, scazzottate verbali tra due personalità che non hanno più trovato feeling ne’ sorrisi comuni. Mihajlovic ha provocato Berlusconi ammettendo: “Il presidente parla di calcio solo con il mio permesso”. La risposta di quest’ultimo non si è fatta attendere: “Sono arrabbiato, ho speso inutilmente 150 milioni. Ce l’ho con il Milan e Mihajlovic, la squadra è poco affiatata“. Pungendosi così, in maniera evidente e presuntuosa, non si va da nessuna parte. L’esonero del serbo, a giochi fatti, sembra veramente la naturale conseguenza di pessimi rapporti.
Redazione MilanLive.it