Prima lo Scudetto, poi la Coppa: il Milan nel destino di Allegri

Adriano Galliani & Massimiliano Allegri (Getty Images)
Adriano Galliani & Massimiliano Allegri (Getty Images)

Viene considerato un allenatore senza bandiere, che difficilmente si lega con affetto ad un club. Un professionista che dà il massimo impegno in ognuno dei suoi impieghi senza diventare tifoso. L’animo di Massimiliano Allegri potrebbe sembrare freddo, antipatico, poco coinvolgente, ma i risultati parlano per il tecnico toscano che in un modo o nell’altro si ritrova spesso il Milan nel proprio destino.

Nel calcio d’élite ci arrivò proprio grazie ai rossoneri, come ricorda oggi la Gazzetta dello Sport, che lo scelsero nel 2010 per rilanciare un Milan stufo dello strapotere interista di quegli anni. Arrivò uno Scudetto, con un certo Zlatan Ibrahimovic in campo, che scaldò i tifosi in suo favore. L’anno successivo invece cominciarono i mugugni, proprio per un secondo posto che nessuno si aspettava, vista la rosa superiore e le altissime aspettative. Quando è stato esonerato, nel gennaio 2014, i rapporti con l’ambiente erano ormai già distrutti, da quel pre-accordo con la Roma nell’estate precedente fino alle diatribe interne con Silvio Berlusconi. Fu Adriano Galliani l’unico a difenderlo a spada tratta fino all’ultimo.

Simile l’impatto alla guida della Juventus: pronti, via e tanto scetticismo, cancellato da una stagione nel complesso migliore di quelle con Antonio Conte in panchina. Allegri è riuscito nel ‘double’ e vuole bissarlo anche nella sua seconda annata. Tutto passerà proprio dal Milan, dal match di domani sera che potrebbe rappresentare un mattoncino in più verso il titolo, fino al 21 maggio nella finale di Coppa Italia dell’Olimpico. I rossoneri sapranno rovinargli la festa?

 

Redazione MilanLive.it

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