Quest’oggi i rappresentati di 25 tifoserie italiane, compresa quella del Milan, hanno avuto un’importante incontro in Senato per discutere delle privazioni subite dagli ultras negli ultimi anni. Deputati e senatori hanno ascoltato le ragioni dei tifosi: “Ridateci i tamburi, i fumogeni, i palloncini, i cartoncini, la gioia e la passione di una Curva, che in questo momento rappresento, che è la Curva dell’Italia senza nessuna divisione – riportano i colleghi de L’eco di Bergamo -. Togliete le barriere, riportateci allo stadio. Ridateci gli strumenti e noi torneremo a fare, senza violenza, quello che da sempre amiamo fare. Tifare, soltanto e semplicemente tifare”.
Poi il capo ultrà dell’Atalanta, detto il Bocia, ha riferito: “Il calcio come lo intendiamo noi è aggregazione nelle curve, ha scopi sociali, si basa sulla passione. Noi siamo il dodicesimo uomo in campo, ma se dagli spalti al campo ci tolgono la voce, non possiamo più esserlo”. A tal proposito, è stata fatta una richiesta ben precisa, che diventerà ddl a tutti gli effetti: chi incorra nel Daspo per decisione del questore, in caso di condanna, non si vedrà sommato il periodo di divieto di ingresso allo stadio deciso dal magistrato a quello già scontato precedentemente. Il tutto sulla scorta di quanto fissato dalla Corte di Cassazione con una sentenza recente.
Nel derby tra Roma e Lazio della scorsa settimana erano presenti pochissimi tifosi sugli spalti, e a tal proposito i tifosi rappresentati dalle dichiarazioni di Claudio Galimberti (Il Bocia, appunto) hanno riferito: “Il derby Lazio-Roma è il simbolo di quello che sta accadendo, il calcio sta morendo. Il popolo dei romanisti e dei laziali non può mancare a un derby. Un tempo le nostre bandiere sventolavano fiere e i nostri cori si alzavano al cielo ed erano esempio da imitare, adesso tutto questo non c’è più. Il nostro è un grido di dolore e di passione, la violenza non c’entra e non vogliamo che ci sia. Noi vogliamo soltanto tornare allo stadio e tifare”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it