Dopo le parole di Adriano Galliani, che sembra sposare definitivamente un progetto tutto giovane e italiano per il Milan dell’immediato futuro, arrivano anche le conferme di altri dirigenti rossoneri. Uno di questi, che lavora quotidianamente a contatto con i ragazzi del vivaio, è Filippo Galli, da anni responsabile del settore giovanile di Milanello.
L’ex difensore, interpellato dal Corriere della Sera, ha spiegato il modello che seguono tecnici e calciatori delle giovanili, molto simile a quello importato dal Barcellona nel mondo: “Al Barça lo fanno da una vita, noi siamo al terzo anno, però già adesso tutta l’attività agonistica e quella di base seguono lo stesso metodo di lavoro. Ci si allena come si vorrebbe giocare e si cerca di giocare come ci si allena: le nostre squadre devono essere protagoniste e comandare il gioco. Significa puntare sul possesso palla, l’occupazione degli spazi, la scelta dei tempi giusti. Certo, non sempre paga sul piano dei risultati perché, a maggior ragione coi ragazzini, tenere tanto palla può significare aumentare gli errori, ma noi pensiamo che sia la strada più formativa. Anche per allenare la personalità: questi giocatori un giorno dovranno saper “sopportare” San Siro“.
Gli fa eco il direttore dell’area tecnica Mauro Bianchessi, che sempre al CorSera ha rivelato oggi: “Ho parlato con il presidente due settimane fa proprio di questo: insieme abbiamo considerato che negli ultimi quattro anni abbiamo guadagnato 5 milioni dalla vendita di Cristante e 4 ne guadagneremo da quella all’Atalanta di Petagna, oltre ad aver portato Donnarumma, Calabria e Locatelli in prima squadra. A proposito, si segni questo nome: Locatelli è un giocatore di grandissima qualità, è con noi da quando ha 11 anni e tra tre sarà il capitano del Milan”.
Redazione MilanLive.it