Gianni Rivera è una leggenda del Milan e del calcio italiano in generale. E’ stato un grande campione che ha saputo dipingere calcio in campo e non è un caso che sia anche stato il primo in Italia a vincere il Pallone d’Oro.
L’ex Golden Boy ai microfoni del Corriere dello Sport ha parlato della sua esperienza da calciatore: «A me è apparso sempre tutto estremamente normale. Giocavo, mi divertivo. Lavoravo anche, ma di questo mi sono accorto in seguito. Conservo una memoria totale di quello che è accaduto nel calcio e che mi riguarda».
La scrittrice Oriana Fallaci disse che quello del giocatore non era divertimento, ma un mestiere. A tal proposito Rivera risponde: «Ho imparato che una cosa è quel che si dice e un’altra quello che passa come messaggio. Il calcio è anche un mestiere, ma prima di tutto è passione, quindi divertimento. E spero che continui a esserlo anche oggi, in un altro mondo, nello sport travolto da improvviso benessere in cui si vince per guadagnare di più. Sponsorizzazioni, diritti televisivi, soldi a valanga. Io non ho niente in contrario, purché chi gioca si continui a divertire. E se è effettivamente così bisogna chiederlo ai giovani di oggi. Io mi divertivo e non guadagnavo neanche male. Forse era meglio allora, ma è solo una mia opinione. Tutto dipende dalla testa, dall’intelligenza dei singoli».
Quando gli viene chiesto un consiglio sul Milan, il grande Gianni preferisce non approfondire l’argomento: «E’ stato un piacere. Grazie, a risentirci».
Redazione MilanLive.it