Il Milan è un’altalena, così come lo è il parere di Silvio Berlusconi su un’annata discontinua, piena di momenti prima deludenti poi positivi e di nuovo sottotono. Se lo scorso anno già nel mese di marzo si era capito che la stagione sarebbe stata fallimentare e l’aggancio alla zona europea praticamente impossibile e fuori portata, oggi il Milan di Sinisa Mihajlovic ha ancora molto da dire, tra lotta al sesto posto e finale di Coppa Italia. Ma di chiarezza in società ve ne è davvero poca.
La Gazzetta dello Sport oggi parla di una sorta di cambio di rotta nei pensieri di Berlusconi, che dopo aver catechizzato in maniera spesso anche esagerata mister Mihajlovic, ora sembra intenzionato a puntare il dito, per la prima volta, contro la sua dirigenza, verso coloro che hanno costruito la squadra da donare al tecnico serbo. Forse Berlusconi ha capito che l’investimento estivo da 86 milioni di euro apportato da Fininvest per il mercato e l’alto tetto ingaggi del Milan non è responsabilità di Mihajlovic, bensì di Adriano Galliani e di chi ha fatto tali scelte in estate.
Mihajlovic torna ad avere una speranza di permanenza, anche se un personaggio orgoglioso come lui, dopo tante critiche più o meno velate, potrebbe anche decidere di andar via per proprio conto. Molto dipenderà dal 21 maggio, la finale di Coppa Italia contro la Juventus, anche se è riduttivo esprimere il concetto di dentro-fuori per una sola gara che può essere decisa da un colpo di coda, un’autorete o i calci di rigore. Ma intanto rischia anche la dirigenza, per la prima volta messa alla berlina dai giudizi del Cavaliere.
Redazione MilanLive.it