Milan-Mihajlovic, gli ex criticano Berlusconi

Maurizio Ganz
Maurizio Ganz (Foto varese7press.it)

Silvio Berlusconi nella giornata di ieri ha dichiarato che la conferma di Sinisa Mihajlovic sarà meritata se riuscirà a vincere la finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il futuro dell’allenatore serbo sembra dunque essere legata alla partita che si disputerà allo stadio Olimpico di Roma il 21 maggio. In caso di vittoria, il Milan accederebbe direttamente all’Europa League senza passare attraverso quei fastidiosi preliminari di fine luglio che impedirebbero anche la partecipazione alla remunerativa competizione estiva nota come International Champions Cup.

Il Corriere dello Sport è andato ad interpellare alcuni ex giocatori rossoneri per conoscere il loro parere in merito alle ultime dichiarazioni del presidente.

Maurizio Ganz, al Milan dal 1997 al 1999 con 11 gol in 57 presenze, si è così espresso sul tema: «La vittoria o la sconfitta nella finale di Coppa Italia non possono determinare la scelta dell’allenatore. Non lo trovo giusto. Il Milan deve tenere o mandare via Mihajlovic indipendentemente dal risultato di una partita: alla base della scelta ci deve essere un progetto e soprattutto la fiducia nel tecnico. I dirigenti dopo 7-8 mesi di lavoro una decisione su Mihajlovic l’hanno già presa. Secondo me Sinisa ha fatto bene considerando l’organico che ha a disposizione: il Milan è meno forte delle cinque squadre che lo precedono, ma con qualche acquisto mirato la prossima stagione può arrivare in Champions».

Anche Stefano Eranio, centrocampista rossonero dal 1992 al 1997, si è espresso sostanzialmente sulla stessa linea dell’ex collega: «Non credo sia giusto vincolare la permanenza di Mihajlovic in panchina alla vittoria della Coppa Italia. Ritengo che Sinisa meriti un’altra chance. Ha fatto quello che ha potuto e il Milan, prima di essere fermato dagli infortuni, ha messo insieme una striscia di 9 gare senza sconfitte. Concordo sul fatto che il gioco non è stato spettacolare, ma non è facile prendere una formazione rinnovata e mettere subito tutto a posto. Mihajlovic è stato scelto per il suo carattere forte e credo che questo sia il momento di portare avanti il progetto, indipendentemente dal risultato della finale di Coppa Italia. In estate con lui va programmata la campagna acquisti e va trovato un accordo perché non è possibile criticarlo sempre».

La parola passa poi a Fulvio Collovati, difensore del Milan dal 1970 al 1982: «No, questo diktat rappresenta un segnale di sfiducia a prescindere che Mihajlovic non merita e che lui stesso non può accettare. Premesso che io lo confermerei a prescindere per quello che ha fatto quest’anno dove ha rimesso un po’ di ordine a Milanello, come si può pensare di segnare e condizionare il destino di un allenamento in 90’? Già affermando quello che il presidente ha detto, c’è in concreto rischio di delegittimare la figura di Mihajlovic davanti ai suoi giocatori in un finale di stagione molto delicato perché nulla è ancora deciso».

 

Redazione MilanLive.it

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