Il Milan è ormai stabile al sesto posto in classifica. A questo punto della stagione pare alquanto difficile immaginare una risalita. Il momento propizio per superare le squadre davanti, durante la striscia dei 9 risultati utili consecutivi, appare ormai svanito nel nulla. Sinisa Mihajlovic dal girone di ritorno aveva trovato l’equilibrio, riuscendo a tirar fuori il meglio dal singolo e portando il gioco di squadra ai massimi livelli: ognuno aiutava l’altro, squadra corta e sempre attenta in entrambe le fasi di gioco. All’improvviso tutto sembra sparito nel nulla: sono ritornate le ansie e gli errori d’inizio stagione, poca cattiveria sotto porta, poi infortuni, sfortuna e qualche disattenzione arbitrale hanno fatto il resto.
Quarantanove punti in 30 partite sono un bottino troppo mediocre per una squadra che, a detta della società, avrebbe dovuto lottare prepotentemente per il terzo posto. L’obiettivo stagionale è fallito e, rispetto alla stagione precedente, i passi avanti sono palesemente troppo pochi. Dopo i milioni spesi in estate dalla dirigenza, i tifosi si aspettavano molto di più. Dopo aver provato parecchi moduli, dal 4-3-1-2 al 4-3-3, Mihajlovic ha optato in maniera definitiva il 4-4-2 con due esterni di centrocampo, Keisuke Honda e Giacomo Bonaventura, a sacrificarsi in maniera estenuante in entrambe le fasi di gioco. In panchina però nessuno è in grado di sostituirli e, nonostante si giochi solo una volta a settimana vista l’assenza di coppe europee e avversari di alto livello durante le fasi ad eliminazione diretta di Coppa Italia, la stanchezza si sta facendo sentire pesantemente.
Le ultime prestazioni dei due calciatori sono state molto al di sotto della media. In sede di mercato Adriano Galliani in tal senso ha parecchie colpe. Sorvolando sulla sessione estiva per la quale il modulo su cui puntare era prevalentemente il 4-3-1-2, durante la finestra di riparazione del mese di gennaio ci si aspettava molto di più. L’a.d. rossonero, pur sapendo che il tecnico serbo avrebbe da li in avanti puntato sul 4-4-2, non ha acquistato giocatori in grado di poter far rifiatare i titolari. Anzi, chi avrebbe potuto farlo come Cerci o Suso, seppur con scarsi risultati visti i trascorsi, è stato venduto. Non si rimpiangono certo queste due cessioni, ma se avesse trovato sostituiti maggiormente all’altezza di Kevin-Prince Boateng, il quale dal punto di vista fisico è molto indietro rispetto ai compagni, magari le cose sarebbe andate diversamente. Sono stati spesso lodate le capacità in sede di mercato di Galliani, ma ultimamente la situazione appare ben diversa. Non va comunque dimenticato che Silvio Berlusconi non gli ha dato un budget per poter cercare elementi di una certa qualità.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it