Demetrio Albertini è tornato a parlare del Milan a margine del Candido Day organizzato dalla fondazione Candido Cannavò e da La Gazzetta dello Sport. In merito alla situazione del club rossonero l’ex giocatore si è così espresso: “Al Milan serve una programmazione diversa da quella attuale – riporta l’agenzia Ansa -. E’ difficile parlare da esterno, ma senza programmazione diventi un artigiano del calcio e non una multinazionale come accade negli altri Paesi. Negli anni ’90-’00 la Serie A era il Campionato per eccellenza, ora non è così. Non credo sia solo un problema di soldi, manca programmazione“. Non gli si può certo dare torto. Al di là del discorso relativo agli investimenti, alla società di via Aldo Rossi sembra proprio mancare qualsiasi idea progettuale. Si avanti a slogan e chiacchere, è la triste realtà.
Albertini sembra poi schierarsi dalla parte di Sinisa Mihajlovic, continuamente criticato da Silvio Berlusconi e dunque destabilizzato in quello che è il suo lavoro: “Il calciatore normalmente in queste situazioni è confuso e diventa un po’ opportunista attaccandosi a chi ‘conviene’ invece che pensare agli obiettivi comuni. La confusione genera confusione“. Anche in questo caso l’ex giocatore rossonero ha ragione nel suo giudizio.
Redazione MilanLive.it