Il calcio è materia strana, scienza inesatta e sempre sorprendente. Basti pensare che un calciatore come Carlos Bacca, nuovo idolo dei tifosi ed eletto uno dei pochi campioni veri del Milan di oggi, è da qualche tempo sul banco degli imputati, in discussione come utilità all’interno della squadra. Colui che resta comunque il bomber più prolifico della stagione rossonera con 13 reti in campionato e 2 in Coppa Italia appare in netto calo di forma.
Bacca non va a segno da un mese esatto: era il 14 febbraio quando punì il Genoa con uno dei suoi classici colpi da finalizzatore letale in area di rigore. Da allora in poi quattro gare di campionato a secco, una media-gol a ribasso e prestazioni per lo più insufficienti, soprattutto nelle ultime due trasferte contro Sassuolo e Chievo Verona che hanno confermato la sua scarsa vena offensiva momentanea. Il numero 70 aveva già attraversato, come ricorda il Corriere dello Sport, un momento simile tra novembre e dicembre scorso, dallo 0-0 interno con l’Atalanta al pareggio esterno con il Carpi, altri quattro match senza timbrare il cartellino.
La critica più pesante che si fa a Bacca non è tanto quella di non riuscire a segnare e farsi sentire sotto porta, bensì la scarsa partecipazione al gioco del Milan; i rossoneri nei momenti di difficoltà e di pressione avrebbero bisogno di un centravanti abile a destreggiarsi lontano dalla porta, a dialogare con i compagni, a sacrificarsi per il bene della squadra. Ma tutto ciò non sembra far parte del repertorio di Bacca, che si mantiene sempre nei pressi dell’area avversaria in attesa di palloni giocabili.
Redazione MilanLive.it