Era uno degli oratori ieri durante il premio dedicato al giornalista Roberto Stracca, in cui si è parlato della leadership in campo, di coloro che nascono capitani e lo fanno per tutta la propria carriera. Chi meglio di Paolo Maldini dunque per rappresentare tale categoria? Assieme a Javier Zanetti e all’ex arbitro Paolo Casarin, la bandiera del Milan ha avuto l’occasione di parlare con schiettezza dei destini rossoneri odierni.
La Gazzetta dello Sport ha riportato i soliti commenti piccati e mai banali di Maldini, forse ancora insoddisfatto nei confronti della società che ha deciso di non richiamarlo all’interno per svolgere un ruolo ben preciso, allontanandolo di fatto dalle posizioni dirigenziali: “Se soffro nel vedere il Milan di oggi? Assolutamente no” – ha detto Maldini all’interno del dibattito – “Credo che dopo 2-3 anni molto complicati si stia tentando di fare qualcosa di buono. Devo ammettere che in questa stagione si sono viste cose positive“.
Metafore decisamente chiare quelle utilizzate da capitan Maldini per spiegare la recente condizione del Milan: “La squadra sta venendo fuori dai momenti bui ma ci vuole tempo: è come una necessaria convalescenza dopo una lunga malattia“. I frutti di tale convalescenza potrebbero essere un ritorno in Europa, dalla porta secondaria, un primo risultato da accettare e sfruttare prima del rientro nel calcio d’élite.
Redazione MilanLive.it