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Milan bocciato, tanti passi indietro. Contro il Chievo serve reagire

Sassuolo-Milan (©Getty Images)

Dopo nove giornate di imbattibilità, il Milan è crollato malamente in casa del Sassuolo. Una sconfitta meritata alla luce di quanto si è visto in campo. La squadra di Sinisa Mihajlovic ha giocato 20-25 minuti discreti, poi è calata vistosamente e dopo il gol di Duncan è letteralmente crollata. La rete ha spezzato le gambe ai rossoneri, incapaci poi di produrre una reazione adeguata per conquistare almeno un pareggio. Anzi, è arrivato pure il raddoppio di Sansone al termine di un’azione viziata da un fallo netto su Bertolacci. Ma non ce la sentiamo di prendercela con l’arbitro, perché la sconfitta è dipesa da ben altri fattori.

Il Milan è sembrato quello di inizio stagione che lasciava un tempo o più agli avversari facendo tantissima difficoltà nel costruire trame di gioco apprezzabili. Però ieri ha sorpreso anche il fatto di non aver visto la solita squadra di lottatori. La grinta, la voglia e la determinazione che avevano caratterizzato i ragazzi di Mihajlovic nell’ultimo mese sono scomparse dopo il primo gol subito. Un brutto segnale che non si può solo spiegare con le assenze, seppur pesanti, di Abate, Montolivo e Niang. Neppure in superiorità numerica il Milan è riuscito a prevalere su un Sassuolo che Eusebio Di Francesco ha ben disposto in campo e che ha sviluppato un gioco nettamente superiore. Contro una rivale che giocava a viso aperto era lecito aspettarsi che i contropiedi venissero sfruttati, come avvenuto in altre circostanze, ma ieri non era proprio giornata.

In ombra alcuni degli uomini migliori della squadra. Parliamo soprattutto di Bonaventura, Honda, Kucka e Bacca. I primi tre sembrano un po’ in debito di ossigeno, però Mihajlovic non può rinunciarci perché non ha dei veri e propri sostituti. La coperta è corta, non lo scopriamo oggi, e pertanto se mancano elementi cardine si fatica moltissimo. A centrocampo Bertolacci non riesce a fare la differenza, finora il suo acquisto non si può definire positivo. In attacco il lavoro svolto da Niang in fase di non possesso palla non lo ha fatto né Balotelli e neppure Menez. Entrambi fuori condizione e non scesi in campo con l’atteggiamento di chi vorrebbe spaccare il mondo. Ma al di là dei singoli, va detto che è stato quasi tutto il Milan come squadra a deludere. Si salvano in pochissimi dalla bocciatura, sicuramente Donnarumma e Antonelli sono tra questi.

Adesso la zona Champions League si è allontanata ulteriormente e forse la sconfitta del Mapei Stadium può aver eliminato le speranze di poter conquistare il terzo posto. L’Europa League è sempre stato un obiettivo più realistico per il valore dell’organico del Milan e bisogna fare attenzione a non perdere anche questo obiettivo, dato che il Sassuolo ora è vicino in classifica. Mihajlovic dovrà essere bravo in settimana a lavorare con i giocatori per spingerli a una pronta reazione nella trasferta di Verona contro il Chievo. I rossoneri devono rialzarsi. Un nuovo passo falso rischia di rimetterli in quel buio tunnel dal quale sembrano essere usciti. Non bisogna crollare proprio ora.

 

Matteo Bellan (segui @TeoBellan su Twitter)

Scritto da
Matteo B.