Dai dubbi ed esperimenti di inizio stagione alle certezze di oggi. La semplice ricetta che Sinisa Mihajlovic ha messo in pratica per tirar fuori il Milan dall’anonimato si basa sul trovare finalmente una formazione-tipo su cui si possa puntare quasi ciecamente. Undici titolari, come descrive il minutaggio in campionato, che rispecchiano le scelte ideali del tecnico serbo, il quale dopo aver sperimentato vari moduli punta sul 4-4-2 come soluzione di base senza dubbi alcuni.
La Gazzetta dello Sport mette insieme questa formazione che definire classica per i colori rossoneri non è più un azzardo. I minuti giocati premiano Gigi Donnarumma tra i pali, ormai inamovibile nonostante gli appena 17 anni compiuti. In difesa Ignazio Abate e Luca Antonelli sono i terzini più utilizzati, mentre al centro è difficile rinunciare ad Alessio Romagnoli ed Alex. A centrocampo gli intoccabili Keisuke Honda, Jack Bonaventura e Riccardo Montolivo sono accompagnati, a livello di match disputati, da Juraj Kucka evidentemente più affidabili di altri. Chiude il tandem che da novembre sembra indistricabile, quello formato da M’Baye Niang e Carlos Bacca, quest’ultimo record man di minuti giocati in stagione.
E gli altri? Ovvio che mister Mihajlovic debba affidarsi di tanto in tanto ad alternative utili, a cominciare da Andrea Bertolacci, che con 1269 minuti giocati è la prima ‘riserva’ ad insidiare i titolari. Seguono Cristian Zapata, primo cambio per la difesa e Luiz Adriano, che dopo un avvio da titolare è passato in sordina. L’esempio delle scelte chiare e difficilmente mutabili è José Mauri, giovane talento ex Parma: per lui zero minuti giocati in campionato, qualche apparizione in Coppa Italia. Un messaggio chiaro su chi è utile e chi meno in questo Milan.
Redazione MilanLive.it