Milan, Berlusconi: “Ancelotti forse temeva di non rivincere”

Carlo Ancelotti Silvio Berlusconi
Carlo Ancelotti e Silvio Berlusconi (getty images)

Silvio Berlusconi in occasione del 30° anniversario dell’acquisto del Milan da parte di Fininvest ha concesso un’intervista a Sky Sport in cui ha parlato di temi importanti legati alla sua esperienza da presidente del club rossonero. Si è partiti dagli allenatori storici legati ai cicli vincenti milanisti.

ARRIGO SACCHI – “Avevo apprezzato molto il gioco del suo Parma. Tramite Galliani chiesi di fissarmi un appuntamento con lui. L’incontro avvenne in un ristorante di Parma e durò quasi 5 ore. Parlammo di come lavorare sui singoli giocatori, ma anche di lui, della sua famiglia e dei suoi amici in modo tale che non venisse lasciato nulla al caso. Quando mi alzai dal tavolo, ero convinto di aver trovato la persona giusta per il Milan“.

FABIO CAPELLO – “Nell’intermezzo tra Liedholm e Sacchi mi ero accorto della sua abilità a guidare la squadra e pensai di costruire con lui il futuro. Al momento opportuno lo nominai allenatore del Milan, nonostante la stampa fosse contraria. Avevano detto che avevo fatto sedere in panchina un mio maggiordomo, perché era stato un mio dirigente. Invece ha avuto il merito di vincere“.

CARLO ANCELOTTI – “Lo considero un grande amico. Ho provato a riportarlo al Milan dopo il Real Madrid, ma lui non ha voluto. Forse temeva di non poter replicare i successi passati. È stato un grande giocatore. Sapeva farsi rispettare, stimare ed amare dai giocatori. Inoltre era in grado leggere le partite benissimo, indovinando spesso i cambi da fare“.

BERLUSCONI ALLENATORE – “Qualche volta ho pensato di andarci io in campo. Nel Milan non sono quasi mai riuscito ad ottenere il gioco che volevo. Apprezzo quello di Guardiola, perché quando la sua squadra ha la palla, gli avversari non la vedono mai“.

 

Redazione MilanLive.it

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