Arrigo Sacchi, Carlo Ancelotti e ora anche Fabio Capello. I tecnici che hanno reso grande il Milan hanno detto no, in questi ultimi mesi, ad un possibile ritorno in rossonero. Perché rovinare un ricordo del Grande Milan che fu? La squadra di oggi e’ lontana anni luce da quella dei Van Basten e dei Kakà: su questo punto non ci sono dubbi.
Eppure, Sinisa Mihajlovic, criticato e bistrattato, sta facendo il suo onesto lavoro. Magari non eccellerà nei comportamenti (la scontro sfiorato con Balotelli e la risposta non certo elegante al bravo collega Andrea Longoni di Telelombardia in conferenza stampa) non lo portano al livello dei tre tecnici menzionati prima. Che, a differenza del serbo, oltre a vincere, avevano uno stile completamente diverso. Ecco, se possiamo permetterci di dare un consiglio al buon Sinisa, mentre sta studiano il manuale per diventare un “grande allenatore”, dia una ripassata al capitolo sullo stile e sul self control.
Dicevamo, il Mihajlovic criticato, bistrattato e mai protetto abbastanza dalla società, sta conquistando dei buonissimi risultati. Se non ci saranno stravolgimenti in questa seconda parte di stagione, i rossoneri torneranno in Europa dalla porta più piccola. Nella costruzione di un progetto e’ bene partire a piccoli passi. La qualificazione all’Europa League, magari con la vittoria della Tim Cup, sarebbe un risultato più che buono per quella che era stata la prima parte di stagione. Sognare il terzo posto si può, ma sarebbe un modo per illudere i tifosi. La verità e’ che ci sono squadre più forti di questo Milan. Che ha sicuramente voglia di tornare grande, ma dovrà farlo con i piedi ben piantati a terra…
Stefano Peduzzi